Legnano – Quattro i temi caldi per la giornata odierna. Il primo arriva dal presidente della BCE Trichet, il quale ha dichiarato che la crisi che riguarda l’eurozona è ormai sistemica e che se le istituzioni non agiscono immediatamente, le cose peggioreranno. Il presidente uscente, che molto probabilmente si sente libero da vincoli imposti dalla sua posizione, ha cominciato a dire la sua sulla situazione dei debiti sovrani europei, ma questo non ha pesato in maniera particolare sull’euro, facendoci comprendere come il mercato stia ancora attendendo una proposta che dovrebbe arrivare dall’asse franco-tedesco entro fine mese e che, secondo alcuni analisti, potrebbe essere la soluzione definitiva a questa crisi.
Noi, come detto, non ci crediamo, ma staremo a vedere cosa accadrà. Per ora la cosa importante da notare è che la moneta unica rimane sostenuta nei confronti del dollaro americano e che siamo vicini all’area di resistenza che sta tentando di sbarrare la strada verso obiettivi ancora più alti.
Il secondo tema di interesse, che riguarda l’Europa e più precisamente il fondo salva stati, ci arriva dalla Slovacchia, dove si è bocciata l’idea di incrementare il fondo, ma anche questo, come è palese, non ha influenzato il cammino dell’euro.
Da oltre oceano invece, il piano di Obama che avrebbe dovuto creare nuovi posti di lavoro non è stato approvato dal Senato anche se caldamente “pubblicizzato” dall’inquilino della casa bianca come una proposta bipartisan che avrebbe dovuto far mettere da parte tutti i problemi che derivano dalla politica, che si sta dimostrando sempre di più un cancro che sta facendo colare a picco gli interi sistemi economici mondiali.
L’ultima cosa da annotare, prima di passare a vedere quali sono i livelli tecnici più importanti da seguire per la giornata, riguarda le minute della Federal Reserve, in pubblicazione questa sera alle ore 20 italiane, dalle quali si cercherà di desumere la volontà dell’istituto centrale circa i nuovi piani di stimoli monetari. Si cercherà innanzitutto di capire in che modo si è discusso di essi, siano essi aiuti non standard oppure un vero e proprio QE3: nel momento in cui dovesse passare il messaggio che si è discusso dell’argomento e che si sta cercando di capire quale sarebbe il metodo migliore di intervento, allora le aspettative degli analisti posizionerebbero il timing dell’intervento sul prossimo mese di novembre, mentre qualora dovessero comunicare che le discussioni sono state accese e contrastanti, ci si muoverà più in là, con effetti pesanti sul dollaro americano.
Osserviamo ora un po’ di cambi dal punto di vista grafico.
L’eurodollaro, ancora una volta ieri, ha dato prova di quanto il livello individuato a 1.3685 sia considerato dal mercato. Abbiamo infatti assistito all’ennesimo tentativo di rottura dopo che, da due settimane abbondanti, il livello si è rivelato un livello di attenzione. In quest’area sembra giocarsi la partita più importante fra compratori e venditori: solamente una rottura quindi potrà liberare la moneta unica per un ulteriore apprezzamento e la continuazione di una tendenza in ripresa che, nonostante qualche contraddizione, prosegue dai primi giorni del mese di ottobre. Gli eventuali obiettivi rialzisti li abbiamo già analizzati: 1.38 e 1.3850, rispettivamente il massimo precedente di attenzione e la seconda delle percentuali di ritracciamento di Fibonacci del movimento in calo compreso fra 1.4550 e 1.3150. Il supporto di giornata si trova a 1.3540.
Uno sguardo al cambio UsdJpy suggerisce quanto la situazione non sia effettivamente cambiata. Se possibile, anzi, siamo sempre di più all’interno di una canale ristretto e ben delimitato: parliamo di 76.60 e 76.90 dove abbiamo potuto osservare numerosi tentativi di superamento. Come visto anche ieri la strategia migliore potrebbe essere di attesa di rottura di uno dei due livelli.
Il cambio EurJpy, ancora una volta, segue la strada battuta dall’euro. La forte resistenza di 105 risulta essere ancora il più interessante livello di svolta, anche in questo caso suggerito da Fibonacci e dalla coincidenza con massimi precedenti visti dal cambio. Questo livello potrebbe favorire una ripresa ulteriore della moneta unica (forse difficile da comprendere visti i recenti risvolti macroeconomici) sino al successivo 106.25 e 106.90. Il supporto di giornata invece si trova a 103.90.
Il cable ha mostrato una continuazione del movimento in calo incominciato due giorni fa. In realtà sino a questo punto la correzione mostrata non dovrebbe preoccupare poiché potrebbe essere una correzione temporanea. Per verificare questo dovremmo assistere ad un ritorno, nelle prossime ore, dei prezzi al di sopra di 1.5625: così facendo avremmo la rottura della tendenza di breve ed il rientro all’interno della tendenza primaria che trova ancora un obiettivo rialzista a 1.5715. Il supporto per le prossime ore è dato da 1.55 figura.
Il franco svizzero viaggia in territori conosciuti.
Il cambio EurChf è ancora alle prese con la decisiva resistenza dinamica di 1.2430. Ricordiamo brevemente come questo sia un livello che trae origine dalla discesa del cambio degli ultimi 21 mesi e di quanto potrebbe rivelarsi decisivo per un’ulteriore ripresa, almeno sino 1.30.
Il cambio UsdChf, trovato un buon supporto a 0.90 figura, potrebbe muoversi oggi verso il più interessante livello di resistenza, 0.9150. La visione di insieme del movimento del cambio delle ultime settimane impone di osservare, oltre al range appena visto, uno più ampio e delimitato da due livelli di svolta: 0.8925 come supporto e 0.9330 come resistenza.
Per due volte a distanza di un giorno abbiamo visto il cambio AudUsd provare a ritornare al di sopra del livello di parità. Se questo dovesse avvenire, oltre a riportarci su livelli visti intorno al 20 del mese passato, potrebbe riaprirsi la strada che tende ad un livello interessante indicato da un precedente supporto, 1.0150. Osservando un grafico con candele a 4 ore ci sembra di poter notare come il livello di supporto a questo movimento di ripresa del cambio si trovi a 0.9875. Qui transitano una serie di fattori che non dovrebbero lasciare dubbi: il massimo di settimana scorsa, il minimo di ieri oltre ad essere il livello dove transitano entrambe le medie, prossime quindi ad un incrocio rialzista.
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