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Eur/usd in fase di congestione, oscilla nel solito range

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(WSI) – Tassi di interesse:in area Euro i tassi di mercato governativi e swap sono calati su tutte le scadenze in un contesto di borse europee che hanno chiuso miste intorno alla parità. In aumento gli spread dei titoli dei paesi periferici vs Germania sul tratto decennale. L’allargamento potrebbe dipendere dall’esito dell’asta spagnola e dell’asta di rifinanziamento marginale della Bce.

La Bce ha reso noto che la domanda di fondi per le operazioni di rifinanziamento overnight effettuate al tasso dell’1,75%, è salita ai massimi da 20 mesi. Negli ultimi due giorni sono stati richiesti 15,8 e 16 Mld€, valori massimi dal giugno 2009, contro l’1,2Mld€ del giorno precedente. Secondo quanto riportato da Reuters che a sua volta cita un’anonima fonte monetaria, l’incremento non sarebbe da attribuire ad un errore tecnico come era stato ipotizzato da alcune indiscrezioni riportate da Ft.

Il collocamento di titoli spagnoli con scadenza 2020 e 2037 è andato peggio del previsto, poiché sono stati venduti 3,5Mld€ vs un obiettivo collocato nel ragne 3-4Mld€. Inoltre il riacutizzarsi delle tensioni in medio-oriente ha comportato nel pomeriggio un recupero dei prezzi dei titoli tedeschi, con conseguente allargamento degli spread dei periferici.

Oggi inizia a Parigi il G20 tra i ministri delle finanze ed i banchieri centrali dei principali 20 paesi al mondo, presieduto quest’anno dalla Francia. Lo scopo della riunione sarà quello di condividere indicatori economici per valutare la presenza di squilibri. La prossima domenica inizierà la tornata elettorale nelle regioni tedesche. Sarà il turno della città-stato di Amburgo, la regione più ricca della Germania.

Negli Usa tassi di mercato governativi in calo, in particolare sulla parte a breve con il tasso a due anni tornato ai livelli minimi da due settimane, verosimilmente a causa delle citate tensioni geopolitiche. Tende a non arrestarsi, intanto, il rally del mercato azionario con l’indice S&P 500 che ha raggiunto i livelli massimi da 32 mesi guidato dai marcati rialzi dei settori energetico e materie prime.

Sul fronte macro i dati sull’inflazione hanno evidenziato un incremento maggiore del previsto, con l’indice core che ha registrato il maggior incremento congiunturale da settembre del 2009. In quest’ultimo caso ha impattato il rialzo della componente affitti che pesa per oltre il 40%. Tale dato ha comportato un aumento delle aspettative di inflazione misurate in via di approssimazione tramite le breakeven inflation sul comparto biennale, arrivate in prossimità del 2%, ai massimi dalla metà del 2008.

Nonostante ciò l’inflazione tende ancora a mantenersi su livelli bassi, avvalorando l’idea di Bernanke di un mantenimento delle misure di stimolo monetario. Inoltre l’indice della Fed di Filadelfia sul comparto manifatturiero è arrivato ai massimi degli ultimi 7 anni. Evans, membro votante della Fed, ha ribadito la necessità di tale misure in quanto il paese si trova ad affrontare un tasso di disoccupazione elevato ed un’inflazione che è ancora ritenuta su livelli troppo bassi. Sul fronte macro, per oggi non sono attesi dati di rilievo.

Valute: giornata ancora di lieve apprezzamento per l’euro con il cross che non riesce a uscire dal trading range 1,3430-1,3620 che ormai dura da qualche seduta. La fase di congestione potrebbe protrarsi fino alla prossima settimana a meno di un accentuarsi delle tensioni provenienti dal Medio-Oriente. Yen in apprezzamento vs dollaro con il cross al di sotto della resistenza 84 e poco sopra il supporto 82,70. Verso euro il cross è piuttosto stabile al di sotto dell’area di resistenza 113,70-114. In apprezzamento lo yuan cinese vs dollaro salito in prossimità dei massimi storici in vista dell’inizio del G20 a Parigi.

Materie Prime: tra gli energetici sale il Wti (+1,6%) a causa delle tensioni che stanno coinvolgendo paesi produttori di greggio come Libia, Yemen e Bahrain ed alla conferma dell’Iran del passaggio delle navi da guerra nel Canale di Suez. Misti i metalli industriali. Tra i preziosi forte rialzo dell’argento (+3,1%) ai massimi da 30 anni. Più contenuto il rialzo dell’oro (+0,7%). Tra gli agricoli nuovo record del cotone (+3,6%). Ai massimi da 14 anni il caffè (+3,4%).