Economia

Espirito Santo, confermato il default della sua holding

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ROMA (WSI) – Il gruppo Portugal Telecom conferma di non aver ricevuto gli 874 milioni di euro che la holding della banca Espirito Santo gli doveva, ufficializzando il default del debito della società che controlla una buona fetta di uno degli istituti principali del Portogallo.

A causa del ritardo l’azienda di telecomunicazioni ha dovuto rivedere i termini dell’operazione di fusione con la brasiliana Oi SA.

Ora il gruppo intende procedere per vie legali per “assicurarsi che il pagamento del debito Rioforte venga onorato”, si legge in un comunicato stampa.

Tuttavia, le rassicurazioni della Banca centrale sulla stabilità finanziaria dell’istituto travagliato hanno aiutato i prezzi dei bond e dei titoli azionari questa mattina.

Il governatore Carlos Costa ha rassicurato i mercati che un piano di salvataggio, svalutazione del debito inclusa, probabilmente non sarà necessario nonostante il default.

Il numero uno della banca centrale di Lisbona ha detto che “ci sono certamente degli azionisti interessati a partecipare a un aumento di capitale”.

La paura sulla situazione finanziaria del Banco Espirito Santo ha schiacciato ieri i bond e i titoli azionari dell’istituto. I titoli obbligazionari erano scesi sui minimi ieri, mentre i prezzi delle azioni Espirito Santo sono scesi sui livelli più bassi di sempre dopo il calo dell’8% di ieri.

La famiglia fondatrice nel frattempo è indagata per irregolarità sui conti.

La crisi dell’istituto di credito ha scosso i mercati ieri, aumentando le paure di un contagio nell’area della periferia europea. Il gruppo era in ritardo nel pagamento di un debito, che poi è stato onorato quando la famiglia fondatrice ha ridotto la sua partecipazione nella banca al 20,1%.

Espírito Santo è controllata in parte dalla famiglia Espírito Santo, la cui holding principale, Espírito Santo International SA, è in piena crisi. Le turbolenze sono iniziate quando la banca ha prestato soldi a Espírito Santo International e venduto il debito della stessa holding ai suoi clienti.

La pratica ricorda quella della cartolarizzazione dei debiti e dei mutui che è all’origine della crisi subprime scoppiata negli Stati Uniti. Crisi finanziaria e del debito che poi si è propagata in Europa.