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Ennesimo intervento della banca centrale svizzera

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro questa mattina tassi di mercato in calo. Ieri è proseguito anche il restringimento degli spread dei titoli periferici vs Germania. Questa mattina gli spread dei periferici si stanno assestando sui valori di ieri, mentre sta lievemente aumentando quello della Francia vs bund decennale, arrivando a 87pb.

Sul fronte macro in Germania l’inflazione a luglio è stata confermata al 2,6% in rialzo dal 2,4% di giugno. Segnaliamo che ieri i dati relativi alla bilancia commerciale tedesca di giugno sono stati deludenti con le esportazioni in calo su base congiunturale e forte rallentamento su base annua.

Oggi è in programma in UK il report trimestrale sull’inflazione.

Negli Usa l’atteso incontro della Fed si è concluso con la presa d’atto di un andamento dell’economia meno forte del previsto, con aumento dei rischi di un rallentamento ulteriore. I fattori di debolezza principali rimangono la domanda per consumi, il comparto immobiliare ed il mercato del lavoro.

Di conseguenza la Fed ha deciso di dettagliare l’impegno al mantenimento dei tassi fermi fino ad “almeno la metà del 2013”. Considerando che i tassi sono stati portati in prossimità dello 0% alla fine del 2008, si tratterebbe di un periodo eccezionale di tassi bassi di almeno 4 anni e mezzo.

La Fed inoltre ha dichiarato di aver discusso anche dell’utilizzo di ulteriori manovre senza fornire ulteriori dettagli ma precisando di essere pronta ad implementarle in modo appropriato. La decisione sulla formalizzazione dell’orizzonte temporale per il quale la Fed si impegna a mantenere tassi bassi ha incontrato l’opposizione di tre membri, un evento piuttosto inusuale per la Fed che non si verificava dal novembre del 1992.

Si tratta di tre membri che però non siederanno nel board in concomitanza con la consueta rotazione dei presidenti delle Fed regionali. Tra i prossimi membri del board del 2012 al momento solo Lacker risulta essere potenzialmente dissenziente sull’ipotesi di un QE3.

Inoltre occorre considerare che il presidente Obama potrebbe procedere alla nomina per i due seggi al momento vacanti del board of governors. Di conseguenza il board del 2012 potrebbe essere potenzialmente più favorevole all’ipotesi di un QE3 che riteniamo comunque verosimile. Ulteriori dettagli potrebbero arrivare in occasione del discorso che Bernanke terrà durante il simposio del Jackson Hole (26 agosto) e in corrispondenza della pubblicazione delle minute dell’incontro di ieri (30 agosto).

La formalizzazione dei contenuti potrebbe poi arrivare nel corso del meeting del 2 novembre, quando è stata stabilita la prossima conferenza stampa post-Fomc.

L’impatto sui mercati è stato inizialmente contrastante. I listini azionari nell’immediato hanno segnato un marcato calo arrivando a perdere circa il 2% per poi chiudere con un recupero di oltre il 4,5%. Verosimilmente in fase iniziale gli operatori sono stati colpiti dal forte dissenso all’interno della Fed, che potenzialmente potrebbe rendere più ostico il via libera di una terza manovra Fed. A contribuire maggiormente al recupero sono stati soprattutto il settore finanziario e quello delle materie prime.

In forte calo i tassi dei bond governativi che sul comparto a due e dieci anni hanno segnato il nuovo minimo storico.

Valute: questa mattina si sta assistendo ad un deprezzamento del dollaro vs euro dopo la decisione di ieri della Fed, in un contesto di rialzo delle borse. Oggi la resistenza più vicina si colloca in prossimità di 1,4430-50, il supporto a 1,42.

Il dollaro ha perso terreno anche nei confronti dello yen con il cross in avvicinamento al minimo da dopoguerra collocato a 76,25. Continuano le dichiarazioni preoccupate delle autorità nipponiche circa l’andamento dello yen. Verso euro lo yen oggi trova un livello di resistenza a 111,35, il supporto a 109. Nuovo record da 17 anni dello yuan cinese vs dollaro dopo la decisione della Fed e grazie al surplus commerciale cinese salito ai massimi da 2 anni a luglio.

Segnaliamo l’ennesima misura presa dalla banca centrale svizzera (SNB) per frenare l’apprezzamento del franco. Non è intervenuta sul mercato ma ha aumentato l’ammontare dei depositi bancari a vista a 120Mld franchi da 80 Mld ed ha annunciato che condurrà transazioni swap sul forex.

Segnaliamo anche il forte deprezzamento del rublo russo vs dollaro penalizzato dal recente forte calo del petrolio.

Materie Prime: giornata mista per le commodity. Tra gli energetici ha chiuso in calo il greggio Wti (-2,5%) dopo la revisione al ribasso delle stime sulla domanda globale 2011-12 da parte dell’Opec. Misti i metalli industriali.

Contrastati i preziosi con il rialzo dell’oro (+1,7%) ed il calo dell’argento (-3,8%).

In rialzo gli agricoli guidati dal grano (+2,3%) che sta beneficiando della maggiore domanda degli allevatori e delle condizioni meteo Usa avverse al raccolto.

Questa mattina si sta assistendo ad un forte rialzo del petrolio (il Wti guadagna oltre il 3%, il Brent quasi il 3%). L’oro si attesta intorno ai 1750$/oncia, dopo aver registrato un nuovo record a 1779$/oncia.

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