Società

Eni: dopo quasi otto mesi riapre il gasdotto Libia-Italia

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Roma – Il vertice dell’Eni ha diramato gli ordini di servizio per un graduale ripristino delle condizioni normali di esercizio del metanodotto sottomarino. Si parte giovedi’ con il trasferimento di tre milioni di tonnellate di gas al giorno, ma in Libia gia’ sta lavorando per riavviare l’attivita’ estrattiva.

Nel giro di tre settimane, se non ci saranno guasti sulle linee, si dovrebbe tornare a garantire la fornitura di 28 milioni di metri cubi giornalieri, ovvero i circa 10 miliardi di metri cubi annui che si producevano prima che in Libia esplodesse la rivolta per rovesciare il regime di Gheddafi. Solo una minima parte pero’ viene utilizzata in Italia: oltre l’80% e’ destinato ad altri paesi europei, con in testa la Francia.

La decisione di chiudere temporaneamente il piu’ grande metanodotto sottomarino del Mediterraneo, della lunghezza di 520 km, fu presa dall’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni, il 21 febbraio scorso, quando divenne estremamente rischioso per il personale degli impianti continuare a operare mentre si faceva sempre piu’ violento e vicino il conflitto tra rivoltosi e lealisti.

Lo stesso Scaroni, a settembre, dopo un incontro con il governo provvisorio libico, aveva annunciato la ripresa della fornitura di gas per meta’ ottobre. E ha mantenuto la promessa.