Il prezzo del petrolio cresce dell’1,06% a $25,65 al barile. La forza del greggio, continuamente alimentata dalla crisi in Medio Oriente e dagli interrogativi riguardanti il Venezuela, dà fiato al comparto energetico.
In Europa l’eurostoxx del settore petrolifero è in controtendenza rispetto ai comparti tmt, sofferenti per il warning di Nokia, e si apprezza dell’1%.
A Piazza Affari ne trae beneficio Eni, che recupera dopo una giornata, quella di ieri, abbastanza contrastata.
Il titolo infatti aveva ceduto nel finale, dopo che il governo di Londra aveva annunciato l’introduzione di un tassa aggiuntiva del 10% sui profitti delle estrazioni di greggio del Mare del Nord.
Oggi la notizia sembra quasi dimenticata. E’ probabile che il mercato stia considerando il fatto che l’impatto dell’aumento della tassazione sarà contenuto in quanto l’area del Mare del Nord è matura e non offre
molti spazi in più di ricerca.
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