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Energia:Iberdrola rileva Scottish Power

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Scottish Power accetta l’offerta di acquisto amichevole da 22,5 miliardi di dollari, pari a oltre 17 miliardi di euro, lanciata dalla spagnola Iberdrola. L’operazione, rende noto il consiglio di amministrazione dell’utility britannica, sarà portata per il via libera all’assemblea dei soci. Dall’integrazione nascerà un gruppo il cui valore è stimato in 83,8 milioni di dollari (64 milioni di euro), collocandolo al terzo posto tra le compagnie elettriche europee dopo Edf ed E.On. Il presidente di Iberdrola, Ignacio Sanchez Galan, rileva la buona posizione del gruppo nel futuro mercato energetico europeo e le forti prospettive di crescita in Spagna e Gran Bretagna, ma anche nel resto d’Europa e negli Stati Uniti. Nello stesso tempo il numero uno di Scottish Power, Philip Bowman, sottolinea la necessità della sua compagnia di espandersi in altre aree, di diversificare i rischi operativi, conseguire maggiori economie di scala e mantenere la forza finanziaria necessaria a investire in infrastrutture. Con 5,2 milioni di clienti Scottish Power si colloca quinta tra le imprese energetiche di Gran Bretagna ed è presente anche negli Stati Uniti e in Canada. Iberdrola è la seconda compagnia spagnola con 2,2 milioni di utile operativo, ma conta il primato mondiale nell’energia eolica con una presenza in 28 Paesi. Questo settore costituisce un altro punto comune con Scottish Power, che è la prima azienda di Oltremanica a lavorare alla generazione di energia eolica. Il matrimonio tra le compagnie è atteso dagli analisti sin dall’8 novembre scorso, quando viene reso noto l’avvio dei contatti tra le parti. Per il lancio dell’offerta, Iberdrola si avvale del sostegno finanziario di Abn Amro, di Barclays e di Royal Bank of Scotland. Un anno fa Scottish Power rigetta un’offerta lanciata dalla tedesca E.On per un importo leggermente inferiore a quello messo sul tavolo ieri dagli spagnoli. Voci di possibili offerte rivali su Scottish Power riguardano di recente anche la tedesca Rwe e la svedese Vattenfall. Per Iberdrola invece le speculazioni vertevano sull’ipotesi che il gruppo di costruzioni spagnolo Acs, detentore di una quota del 10 per cento, ne progettasse la fusione con la sua controllata, e diretta rivale di Iberdrola, Union Fenosa. Ora, per concludere le nozze, i prossimi passaggi saranno il via libera dei rispettivi azionisti e il semaforo verde delle autorità della concorrenza sia in Europa sia Oltreoceano. L’operazione si inserisce nel processo di consolidamento che attraversa il settore elettrico nel Vecchio Continente, con E.On che offre 37 miliardi di euro per l’iberica Endesa e la fusione domestica tra Suez e Gaz de France.