Economia

Energia, sempre più famiglie e Pmi cambiano fornitore elettrico

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(Teleborsa) – “I risultati dello Sportello evidenziano l’efficacia di questo strumento di tutela che accresce la conoscenza delle regole del mercato elettrico e gas, agevolando i consumatori nel cogliere le nuove opportunità offerte dalla liberalizzazione, con scelte sempre più consapevoli e informate” ha affermato il Presidente dell’Autorità per l’energia, Alessandro Ortis. “Nel nostro Paese – ha aggiunto Ortis – l’apertura del mercato elettrico dal luglio 2007, ha già prodotto risultati soddisfacenti anche al confronto con altre esperienze europee. Infatti, in poco più di 3 anni, il 14,3% circa delle famiglie e delle PMI hanno cambiato venditore; in totale, quindi, sul mercato libero risultano oltre 5 milioni di clienti domestici o di piccole dimensioni”. Dal monitoraggio degli ‘switch’ (cambio di fornitore) aggiornato a tutto settembre, emerge, in particolare, una significativa accelerazione dei cambi di fornitore nell’ultimo anno: da settembre 2009, infatti, circa 1 milione 750mila clienti domestici hanno scelto un nuovo contratto, con un aumento del 5,1% dei passaggi al mercato libero. Nel dettaglio, al 30 settembre 2010, al netto dei rientri in maggior tutela, i clienti domestici sul mercato libero sono quasi raddoppiati, arrivando a 3.735.355 (13%) rispetto ai 2.220.100 (7,8%) dello scorso anno. Per quanto riguarda le piccole imprese, dal 1° luglio 2007 sono passate sul mercato libero dell’elettricità 1.282.660 (19,8%) a fronte delle 1.057.800 (14,1%) dello stesso periodo del 2009. Se si tiene che le PMI possono scegliere il proprio fornitore sul mercato libero già dal 2004, il tasso complessivo di switch dell’intero periodo è di circa il 33% (2,5 milioni su un totale di 7,5 milioni). In sostanza, quindi, una piccola e media impresa su tre ha cambiato fornitore negli ultimi sei anni. “Non così soddisfacenti sono i risultati nel settore gas, dove i clienti domestici (famiglie e condomini) che hanno cambiato venditore sono poco più della metà che nel settore elettrico: 7,8% , nonostante il mercato gas sia libero da 7 anni. Tutto ciò, a causa di ritardi nello sviluppo infrastrutturale e della concorrenza, a soluzione dei quali l’Autorità ha chiesto più volte le necessarie determinazioni governative e parlamentari” ha concluso Ortis.