Enel prevede di diventare entro i prossimi cinque anni il secondo operatore di telecomunicazioni in Italia grazie alla controllata Wind, per la quale stima il pareggio nel 2004 e il raggiungimento dell’utile netto nel 2004-2005.
Lo ha detto l’amministratore delegato di Enel, Franco Tatò, nel corso dell’incontro annuale con la comunità finanziaria.
Più in generale, l’obiettivo di Enel è generare per l’intero gruppo “una crescita dell’ebitda (o mol: margine operativo lordo) superiore al 50% nei prossimi cinque anni senza aumentare il nostro capitale investito”, ha detto ancora Tatò.
L’amministratore delegato ha aggiunto di avere un “interesse selettivo con particolare attenzione alla penisola Iberica e all’Europa centrale”, in un’ottica di espansione del gruppo elettrico, “purche’ a prezzi ragionevoli e in presenza di potenzialita’ di crescita e di integrazione con le nostre competenze”.
Intanto, secondo alcune indiscrezioni di stampa, l’Antitrust starebbe esaminando gli accordi tra Enel e Endesa dopo l’acquisizione di quest’ultima della prima società di generazione di corrente (genco), Elettrogen.
Gran parte dell’energia prodotta da 5.700 megawatt di centrali Endesa Italia non andrebbero al mercato libero, ma a Enel Distribuzione.
Sempre sul fronte internazionale, Enel ha annunciato il proprio ritiro dalla gara per l’aggiudicazione di Wessex Water, società idrica inglese appartenente al gruppo Enron. La causa, secondo quanto riferito dai vertici della società, è stato il prezzo troppo alto.
A Piazza Affari il titolo Enel è uno dei pochi che riescono a tenersi in positivo.
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