Brutte notizie per Enel che potrebbe essere costretta a vendere ancora una parte delle sua capacità produttiva.
La commissione Attivita’ produttive della Camera, infatti, ha fissato un tetto del 50% alla potenza nominale installata di energia elettrica e quindi per l’azienda del duo Testa-Tatto la necessità di vendere un’altra centrale di generazione elettrica (Genco).
Questo quanto contenuto nel documento conclusivo dell’indagine sull’energia diffuso oggi dalla commissione di Montecitorio e potrebbe essere contenuto nel nuovo disegno di legge sul riassetto del sistema energetico nazionale che il governo si e’ impegnato a presentare entro il 15 maggio.
Il provvedimento era già stato ipotizzato tempo fa, ma venne accantonato anche perché l’Enel, dopo la cessione della terza Genco, avrebbe dovuto verificare se la propria potenza nominale installata non fosse già divenuta inferiore al 50%.
“Merita un’attenta considerazione la proposta di riferire il limite del 50% relativo all’offerta di energia elettrica da parte di un singolo operatore, oltre che all’energia prodotta o importata in Italia, anche alla potenza efficiente-lorda installata”, spiega la commissione precisando che “l’accoglimento di tale proposta comporterebbe la necessità per l’operatore dominante di cedere ulteriori impianti, da collocare sul mercato nelle modalità ritenute più opportune”.