E.On rilancia su Endesa dopo l’annuncio da parte di Acciona dell’acquisto del 10 per cento della compagnia elettrica spagnola. Nella tarda serata di due giorni fa la società tedesca annuncia infatti che la propria offerta su Endesa aumenta a 35 euro per azione, contro i 25,4 proposti lo scorso febbraio, per un totale di 37,1 miliardi di euro. Le condizioni di acquisto rimangono le stesse, vale a dire il raggiungimento di almeno il 50,01 per cento del capitale della società spagnola. La decisione del gruppo tedesco E.On di aumentare di quasi il 40 per cento la propria offerta per il rilevamento della società spagnola, rilanciando il prezzo a 37,1 miliardi di euro, provoca reazioni critiche sui mercati finanziari. Dopo l’apertura positiva, la Borsa di Francoforte viene frenata dal corso del titolo di E.On, che perde fino all’1,5 per cento. Come riporta Handelsblatt-Online, gli analisti non sono convinti che il prezzo che il gruppo tedesco è disposto a pagare ora, di 35 euro contanti per ogni azione di Endesa, potrà essere compensato da un superiore shareholder value. I titoli della società spagnola balzano dopo l’annuncio a sorpresa di Acciona di aver raccolto una partecipazione di circa il 10 per cento, raggiungendo il loro livello massimo con 32,5 euro due giorni fa in chiusura. Ieri mattina la Borsa di Madrid sospende temporaneamente i titoli Endesa dalle contrattazioni. Difficilmente l’utility spagnola Endesa prenderà una decisione a breve sulla nuova offerta d’acquisto avanzata dai tedeschi di E.On. Lo rivelano fonti vicine alla situazione, secondo le quali il mercato spagnolo dell’energia è in grande fermento ed Endesa molto probabilmente sceglierà di restare alla finestra nei prossimi giorni. Dopo un anno di schermaglie, la battaglia per Endesa entra così nel vivo ed è vicina a un punto di svolta. Sul gruppo elettrico spagnolo mette gli occhi a settembre scorso il gruppo catalano Gas Natural, ma a febbraio l’utility tedesca E.On sferra il suo attacco con un’offerta superiore. A marzo il board di Endesa respinge l’Opa di Gas Natural e a luglio l’Autorità per l’energia spagnola approva l’offerta di E.On, ponendo però una serie di stringenti condizioni. Passata l’estate, due giorni fa il mercato azionario entra in fibrillazione, con voci di forti acquisti da parte delle banche Santander e Bears Stearns e la notizia del rastrellamento del 10 per cento del capitale di Endesa da parte del gruppo di costruzioni e servizi Acciona, che già si assicura un ulteriore 3,6 per cento. Due giorni fa la Commissione europea, che in primavera dà l’approvazione all’Opa di E.On, richiama Madrid, per aver imposto una serie di ostacoli alla società tedesca. Ieri il ministro dell’Economia spagnolo, Pedro Solbes, assicura che non è interesse del suo Governo andare a uno scontro con Bruxelles, ma il collega dell’Industria, Joan Clos, puntualizza che sarà inflessibile quando sarà chiamato ad autorizzare incrementi tariffari. Mentre si consuma lo scontro con i tedeschi, il mercato energetico spagnolo entra in tensione: il gruppo spagnolo di costruzioni Acs acquista il 6,31 per cento di Iberdrola e, secondo il quotidiano La Vanguardia, l’offerta rappresenta il primo passo per una fusione dell’utility con Union Fenosa e Gas Natural: in Borsa il titolo Iberdrola viene sospeso.