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Emotività e puntate a breve termine, solo alcune delle mine per investimenti redditizi

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NEW YORK (WSI) – L’emotività e un orizzonte di breve periodo. Sono queste le due minacce principali che possono minare le decisioni di investimento secondo i professionisti della consulenza, come emerge dalla ricerca di Natixis Global Asset Management condotta su 2.400 promotori e consulenti finanziari tra Asia, Europa, America e Medio Oriente, 150 dei quali italiani.

In un contesto di mercato non facile, caratterizzato per esempio, da crisi finanziarie, mercati molto volatili, cambiamenti demografici, tecnologici e normativi i promotori e consulenti finanziari hanno identificato i cinque maggiori errori che a loro avviso i risparmiatori commettono più di frequente:

1. Decisioni guidate dall’emotività

2. Orizzonte di breve periodo

3. Mancanza di un piano finanziario

4. Obiettivi finanziari non chiari

5. Non rispettare il proprio piano

In questo contesto, “Le sfide e le difficoltà che conducono gli investitori a commettere errori possono trasformarsi in una grande opportunità per il mondo della consulenza finanziaria: aiutare gli investitori e guidarli nella giusta direzione. I consulenti finanziari possono così dimostrare il valore aggiunto del loro servizio e offrire una pianificazione finanziaria migliore ai loro clienti” ha affermato Antonio Bottillo, Executive Managing Director per l’Italia di Natixis Global Asset Management.

“Il denaro e gli investimenti sono questioni molto legate alla sfera personale ed emotiva degli individui e delle loro famiglie, ed è noto come l’istinto e l’emotività possono portare a decisioni di investimento irrazionali. Ecco perché più di otto consulenti su 10 ritengono che prendere decisioni sull’onda emotiva sia il più grande errore che i risparmiatori possono effettuare, insieme ad avere un orizzonte troppo focalizzato sul breve termine e alla mancanza di un piano finanziario” si legge nel report della banca d’affari francese.

Di qui l’importanza dell’attività di coaching all’investitore. “Dopo 15 anni di alti e bassi – spiega Bottillo – non è più sufficiente chiedere ai clienti di rimanere investiti sul lungo periodo. I consulenti devono aiutare sempre più i clienti ad affrontare e gestire le loro emozioni, cercando di educarli alle fluttuazioni dei mercati e aiutandoli a sviluppare una prospettiva razionale agli investimenti che miri a raggiungere obiettivi ben definiti, piuttosto
che rincorrere i mercati”.

Necessità ben compresa dai consulenti italiani come dimostra il 94% che dichiara come sia
essenziale dimostrare valore al di là della costruzione di portafoglio e dal 96% che conferma come la comprensione degli obiettivi e del profilo di rischio del cliente sia cruciale. (mt)