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ELEZIONI USA:CLAMOROSA VITTORIA LEGALE DI GORE

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La Corte suprema della Florida, con un verdetto destinato a passare alla storia, ha ribaltato il giudizio di primo grado e ordinato l’immediata conta manuale di circa 14.000 schede contestate.

I giudici si sono spaccati verticalmente e con una maggioranza di 4 a 3 hanno accolto le tesi di David Boies, il leader degli avvocati di Al Gore.

“Poiche’ il tempo e’ un elemento essenziale – ha detto il portavoce della Corte leggendo l’ordinanza – lo spoglio delle schede abbia inizio immediatamente”.

Ma il verdetto va oltre: dovranno essere certificati a favore di Al Gore anche 383 voti, attribuiti al candidato democratico dalla verifica – avviata e poi sospesa – nelle contee di Palm Beach e Miami Dade.

Gli esperti di diritto stanno studiando il dispositivo della sentenza, ma concordano su un punto: la massima autorita’ giudiziaria della Florida ha dato a David Boies, il principe del foro newyorkese, il miglior avvocato che il denaro possa comprare, proprio tutto cio’ che voleva.

La sentenza di primo grado del burbero giudice Sanders Sauls e’ stata fatta letteralmente a pezzi sulla base dei vizi di forma e di sostanza che l’atto di impugnazione aveva indicato.

L’Alta corte si e’ quindi assunta il compito di ordinare i rimedi: contare i voti scartati dai lettori ottici e cancellare con un tratto di penna gli atti del segretario di Stato Katherine Harris.

Tra le fila democratiche c’e’ l’atmosfera di chi ha assistito a un miracolo. I leader repubblicani si sono trincerati dietro un muro di silenzio.

George W. Bush e Al Gore ritornano sulla linea di partenza, nessuno adesso ha il diritto di essere piu’ presidenziale dell’altro.

Barry Richard, l’avvocato sconfitto dei repubblicani, ha pronte le carte per adire il giudizio della Corte suprema federale di Washington.

Gore ha vinto una straordinaria battaglia, ma la guerra continua.

Per una copertura completa vedi ELEZIONI USA:
SPECIALE WALL STREET ITALIA
e in particolare Elezioni Usa: doppia stangata per Al Gore , Elezioni Usa: les jeux sont faits rien ne va plus e Elezioni Usa: tutti i giudici dell’Alta Corte