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ELEZIONI USA: VERSO LA CRISI ISTITUZIONALE

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Gli ultimi sviluppi dello scontro stanno facendo precipitare gli eventi. E’ ormai impossibile contare le cause pendenti davanti ai tribunali e il tempo stringe. I legislatori repubblicani della Florida stanno meditando i nominare il vincitore.

Il giudice N. Sanders Sauls, che si e’ trovato tra le mani la patata bollente dell’impugnazione del risultato elettorale in Florida da parte della squadra del candidato democratico Al Gore, ha ordinato che tutte le schede oggetto di contestazione siano trasferite entro oggi nella capitale, Tallahassee, per essere eventualmente contate e verificate.

La decisione sull’ammissibilita’ di un nuovo conteggio sara’ presa pero’ solo dopo la giornata di sabato, quando anche gli avvocati del candidato repubblicano, George W. Bush, saranno ascoltati in aula.

David Boies, l’avvocato di punta di Gore, aveva chiesto una corsia preferenziale e un’ordinanza che consentisse di avviare immediatamente la conta delle schede. Il tempo infatti stringe e lo stato della Florida dovra’ comunicare entro il 12 dicembre il risultato delle elezioni alle autorita’ federali.

Boies sta valutando se pazientare sino a sabato o scavalcare subito il giudice di primo grado, come gia’ minacciato, e rivolgersi alla corte Suprema della Florida, di fronte alla quale ha gia’ strappato una vittoria.

Venerdi’ intanto la corte Suprema degli Stati Uniti ascoltera’ le obiezioni di carattere costituzionale dei repubblicani, che vogliono fermare a ogni costo un nuovo conteggio.

Il comitato legislativo del parlamento della Florida ha intanto convocato una seduta d’emergenza. I deputati repubblicani stanno meditando di scavalcare le aule di giustizia e di proclamare George W. Bush vincitore nello stato, attribuendogli cosi’ i 25 ‘grandi elettori’ necessari per la conquista della Casa Bianca.

Un’ipotesi fortemente avversata dai deputati democratici e contro la quale si sta preparando un’alzata di scudi da parte delle organizzazioni che rappresentano le minoranze.

La comunita’ afro-americana ritiene infatti di essere stata vittima di discriminazioni nell’accesso al voto in Florida e alle carte bollate sta accompagnando le manifestazioni di piazza.

La squadra di Bush intanto fa tutto il possibile per agire “presidenzialmente”. Il governatore del Texas sta raccogliendo fondi privati, dopo essersi visto negare quelli governativi, per preparare la transizione e ha affittato uffici alla periferia di Washington.

Il comitato per la transizione, voluto dal presidente uscente Bill Clinton, ha deciso di fornire a Bush lo speciale rapporto giornaliero che la CIA prepara per il presidente e il vicepresidente, ma ha lamentato che la residenza di Bush non dispone di nessuna linea telefonica ‘sicura’.

Semaforo rosso per George W. dalle poste americane: l’amministrazione ha respinto la richiesta di fornirgli il ‘mailing privilege’, ovvero la possibilita’ di utilizzare gratuitamente il servizio sino a che la sua vittoria sara’ ufficiale.

Per una copertura completa vedi ELEZIONI USA:
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