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ELEZIONI USA: LE MANOVRE DELLE VOLPI AL CONGRESSO

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La capitale politica non si rassegna a lasciare che lo scontro per la Casa Bianca si svolga sotto il sole della Florida e a Washington sono partite le manovre del fronte repubblicano e di quello democratico per far fuori il presidente.

Le vecchie volpi della politica, studiati tutti gli scenari possibili, stanno pensando a una soluzione nel caso a essere proclamato vincitore sia l’avversario.

Ton DeLay, deputato repubblicano del Texas alla Camera, ha inviato una nota ai colleghi di partito seduti sui due rami del Parlamento per ricordare che sia la Camera che il Senato possono rigettare il risultato elettoale proclamato in uno stato della confederazione se ritengono che sia stato truccato.

Sul fronte democratico, gli strateghi del vicepresidente Al Gore stanno lavorando a quella che chiamano “l’opzione del pulsante nucleare”.

Se lo stato della Florida dovesse proclamare George W. Bush vincitore, gli avvocati sono pronti a impugnare in toto le elezioni nella contea di Palm Beach e a chiedere il ritorno alle urne.

Questa richiesta e’ gia’ sul tavolo dei giudici locali della Florida, ma a presentarla sono stati singoli elettori o associazioni di cittadini. Diverso peso avrebbe – spiegano gli esperti di diritto – l’impugnazione delle elezioni da parte di uno dei candidati.

I legali di Gore sono convinti di poter vincere a mani basse questa partita, ma si riservano di utilizzarla come soluzione finale, preoccupati dal fatto che una simile iniziativa potrebbe essere giudicata negativamente dall’opinione pubblica.

Per una copertura completa vedi ELEZIONI USA:
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