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ELEZIONI USA: GIOVEDI’ IL GIORNO DEL GIUDIZIO

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La Corte suprema della Florida ha accettato di discutere il ricorso dei legali di Al Gore contro la sentenza di primo grado pronunciata ieri da giudice Sanders Sauls. Dopodomani le parti saranno ascoltate in aula.

“Siamo stati molto contrariati dalla decisione del giudice Sanders Sauls di non autorizzare il conteggio delle schede erroneamente considerate nulle – ha dichiarato il senatore Joseph Lieberman, il numero due di Gore nella Corsa alla Casa Bianca – Ma sono personalmente certo, e i nostri avvocati mi rassicurano, che il diritto e’ dalla nostra parte”.

“Sin dall’inizio di questa vicenda abbiamo spiegato che a decidere il vincitore di queste elezioni non sara’ nessuno dei candidati – ha detto Lieberman – Cosi’ come non sara’ il governatore o il segretario di Stato della Florida. Come avevamo anticipato, la decisone spetta alla Corte suprema della Florida”.

“Una volta che i voti – sottolineo tutti i voti –
saranno contati, sara’ chiaro che Gore e’ il vincitore diqueste elezioni presidenziali”, ha concluso Lieberman.

Il senatore e’ rimasto nella capitale, incontrando numerosi esponenti del partito democratico al Congresso. Ha chiesto senza mezzi termini di non mollare e di non prendere le distanze dalla strenua battaglia intrapresa da Gore, una sfida che a molti comincia a sembrare disperata.

Per legittimare questa corsa contro il tempo nelle aule di tribunale di ogni ordine e grado, era gia’ intervenuto il presidente uscente, Bill Clinton.

“Sono convinto che Gore abbia vinto le elezioni in Florida, cosi’ come ha conquistato il voto popolare in tutto il paese – ha detto Clinton ieri sera – Credo che queste schede debbano essere ricontate il piu’ presto possibile per conoscere la volonta’ popolare.

“Se non lo faremo adesso – ha proseguito il presidente – qualcuno di certo lo fara’ tra sei mesi o un anno e se risultera’ che gli Stati Uniti sono governati da un presidente diverso da quello eletto, saremo considerati come gli autori di una frode e la nostra credibilita’ internazionale crollera’”.

Una inaspettata via di uscita potrebbe ancora arrivare per Gore: se fallisce il tentativo di far contatare i voti esclusi della famgerate macchinette, i democratici potrebbero ottenere di annullare un po’ di voti gia’ assegnati a Bush.

Nelle contee di Seminole e Martin infatti alcuni scrutatori repubblicani sono stati accusati di aver compilato i moduli, privi di indirizzo e degli estremi di un documento di identita’, che accompagnano le schede degli elettori residenti all’estero.

In tutto alcune migliaia di voti, la stragrande maggioranza per il candidato repubblicano, che se annullati consegnerebbero la vittoria in Florida ai democratici. Il giudizio pende di fronte a due giudici di primo grado.

Per una copertura completa vedi ELEZIONI USA:
SPECIALE WALL STREET ITALIA

e in particolare Elezioni Usa: Gore gioca l’ultima carta e Elezioni Usa: tutti i giudici dell’Alta Corte.