Siena – Tassi di interesse: giornata molto volatile per i listini dell’area Euro. Dopo un’apertura in rialzo in attesa del referendum irlandese e delle parole di Draghi, nel pomeriggio si è assistito ad un’inversione di rotta sulla scia di Wall Street. In mattinata il tasso a due anni tedesco si è portato in territorio negativo, mentre quello decennale si è portato al nuovo minimo storico dell’1,2%.
In Irlanda oggi inizierà lo spoglio delle schede elettorali. Gli “opinion polls” segnalano la possibile vittoria dei sì con una percentuale attorno al 60%.
Draghi, durante un discorso al parlamento europeo, ha posto l’accento sulla necessità di una “banking union”, basata su un sistema di garanzia europea dei depositi, di un fondo europeo per la risoluzione della crisi e di una centralizzazione della vigilanza.
Draghi ha chiesto ai leader Ue di chiarire la loro visione dell’euro per i prossimi 10 anni, sostenendo allo stesso tempo l’idea di permettere al meccanismo Esm di ricapitalizzare direttamente le banche.
Il membro della Bce Gonzales Paramo ha dichiarato che la Spagna ha spazi di manovra per ricapitalizzare le banche attraverso il Fund for Orderly Bank Restructuring.
Il direttore delle relazioni esterne del Fmi, Gerry Rice, ha dichiarato che l’Istituto non sta preparando un piano di aiuto per Madrid, né il paese ha chiesto aiuto. Secondo Rice una missione del Fmi inizierà la sua revisione annuale nel paese il 4 giugno, confermando la necessità di rafforzare gli strumenti contro la crisi come l’aumento dei poteri dei meccanismi salva stato, un’unica autorità bancaria ed un fondo di garanzia sui depositi.
La cancelliera Merkel durante un discorso a Berlino ha dichiarato che cercare di curare i sintomi della crisi del debito in area Euro non è abbastanza, ma è necessario cercare il modo per evitare possibili future crisi, attraverso riforme strutturali.
Intanto continuano gli incontri tra i leader dell’area Euro.
Il capo dell’Eurogruppo Juncker ha dichiarato che il programma di aggiustamento della Grecia potrebbe essere esteso di un anno.
Secondo un sondaggio riportato da Kathimerini il partito Syriza avrebbe il 31,5% dei voti, ovvero 1,5% in più rispetto alla scorsa settimana, mentre Nuova Democrazia rimarrebbe invariato al 25,5% ed il Pasok avrebbe perso il 2% scendendo al 13,5%.
In area Euro il tasso di inflazione preliminare di maggio è arrivato al 2,4% a/a, in rallentamento dal 2,6% di aprile.
Negli Usa è proseguito il calo dei listini azionari che sono comunque riusciti a recuperare parte delle perdite di inizio sessione favorite dai rumor su colloqui Spagna/Fmi.
I principali beneficiari del clima di tensione sui mercati continuano ad essere i Treasury con i tassi a 10 e 30 che mettono a segno nuovi minimi storici.
A penalizzare i listini, oltre alle tensioni in area Euro, hanno contribuito anche una serie di dati macro deludenti che fanno presagire un rallentamento dell’economia Usa nel secondo trimestre.
La seconda lettura del Pil del primo trimestre è infatti stata rivista al ribasso al 1,9% dal 2,1% a causa di un minor contributo dei consumi e della spesa governativa.
Allo stesso tempo, il sondaggio ADP sugli occupati nel settore privato ha evidenziato nel mese di maggio 133.000 nuovi posti, ridimensionando al ribasso le attese per il dato sul mercato del lavoro di oggi.
Oggi la giornata sarà molto densa dal punto di vista del calendario macro.
Valute: ennesima giornata di passione per la moneta unica. Oramai l’euro vede quota 1,23 molto da vicino, minimi da inizio luglio 2010. La debolezza della moneta europea non si attenua nell’attuale contesto di incertezza in Europa. Questo pomeriggio potrebbe aumentare la volatilità in vista dei tanti dati macro attesi. La resistenza si colloca a 1,24 e il supporto a 1,23.
L’euro continua a perdere terreno nei confronti dello yen con il cross calato ai minimi dal 2000. Per oggi il supporto si colloca a 96,50 con i livelli di resistenza collocati a 97,10 e 97,50. Apprezzamento dello yen anche vs dollaro con il cross sui minimi da metà febbraio. Il supporto oggi si colloca presso area 78.
Lo yuan cinese resta in prossimità dei minimi da metà dicembre. Nella notte hanno deluso i pmi relativi al settore manifatturiero cinese che hanno confermato il rallentamento (in realtà più forte delle attese) in atto del colosso asiatico.
Materie Prime: prosegue il calo delle materie prime con il petrolio sceso ai minimi dallo scorso ottobre. Il Brent si attesta questa mattina poco sotto i 102$/barile. Giornata negativa anche per i metalli industriali. Le vendite hanno interessato anche i preziosi e la maggior parte degli agricoli. Il mese di maggio è stato particolarmente negativo per le materie prime con l’indice GSCI ER che ha registrato il ribasso più marcato dal maggio 2010 (-13% vs -13,2%).
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