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Elezioni: fuga dalle urne. Roma: Marino al 63,8%

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ROMA (WSI) – Il candidato del centrosinistra Ignazio Marino, quando è stato completato lo spoglio delle schede, ha vinto le elezioni comunali a Roma con il 63,9% dei consensi, battendo il sindaco uscente, Gianni Alemanno che si è fermato al 36,1%. Lo si evince dai dati del Viminale.

Il centrosinistra conquista sei capoluoghi e si conferma vincitrice negli altri cinque che già governava: è quanto emerge mentre è ancora in corso lo spoglio in alcuni comuni, mentre in altri si è già concluso. Il centrosinistra strappa infatti al centrodestra Roma, Brescia, Iglesias, Imperia, Treviso e Viterbo. Il centrosinistra si conferma ad Ancona, Avellino, Berletta, Lodi, Siena (alcune di queste amministrazioni erano commissariate prima delle comunali del 26-27 maggio e dei conseguenti ballottaggi).

A Siena, Imperia e Ancona hanno vinto i candidati sindaci del centrosinistra: a dirlo sono i risultati definitivi del voto dei ballottaggi. Nella città del Palio Bruno Valentini vince con il 52,12% contro il 47,88% dello sfidante Eugenio Neri. A Imperia Carlo Capacci (Pd e liste civiche) si impone con il 76,1% delle preferenze mentre ad Ancona Valeria Mancinelli (Pd, Verdi, Unione di centro e lista civica) vince con il 62,6% dei voti.

MARINO, EMOZIONATO PER RESPONSABILITA’ – “Grazie di essere qui. Io sono emozionato per la responsabilità e ringrazio chi ha creduto”. Lo ha detto Ignazio Marino parlando al Tempo di Adriano dopo la vittoria alle elezioni comunali di Roma. “I partiti sono fatti di persone, quelle persone mi hanno aiutato per far rinascere Roma: spero Roma fra qualche anno possa essere orgogliosa di me”. Ignazio Marino è arrivato al Tempio di Adriano facendo il segno della vittoria, accolto da applausi. “Credo in una città che non si dimentica chi è rimasto un passo indietro, che non dimentica la solidarietà: un valore del centrosinistra che ora ha vinto. Ognuno di noi è cittadino di Roma, io ci credo veramente”, ha aggiunto Marino. “Da oggi dobbiamo lavorare non sulla base delle ideologie ma sulla base della idealità”. “Roma è la capitale: da qui dobbiamo rilanciare un ruolo di guida morale per il paese”. “Dobbiamo tornare a coinvolgere chi non ha votato e convincerli che politica non è poltrone ma servizio”, ha aggiunto. ”Questa citta’ la dobbiamo cambiare tutti insieme non e’ lavoro per una persona sola. La politica e’ un servizio per una comunita”.”Sento l’orgoglio di riprenderci la nostra Roma. Faremo il possibile per essere all’altezza di questo ruolo”. “Per la prima volta vinciamo in tutti i municipi. Con la squadra allargata ce la faremo a riprenderci la storia di Roma, questa città tornerà a sognare. Voglio tornare a rivedere le persone a sorridere”. “Per la prima volta vinciamo in tutti i municipi. Con la squadra allargata ce la faremo a riprenderci la storia di Roma, questa città tornerà a sognare. Voglio tornare a rivedere le persone a sorridere”.

Applausi e tanti ‘Daje’: così al Tempio di Adriano i supporter di Ignazio Marino hanno salutato le parole di Gianni Alemanno in tv che ammetteva la sua sconfitta. All’annuncio in diretta del sindaco uscente Gianni Alemanno, che ha ammesso di aver perso, sono scattati abbracci tra sorrisi e applausi. All’esterno, in piazza di Pietra, arrivano intanto urla di ‘daje’.

“Fuori i fascisti dal Campidoglio”, e ‘Chi non salta Alemanno e'”. Questi alcuni cori intonati in piazza del Campidoglio dove decine di cittadini e militanti si sono riuniti per festeggiare la vittoria di Ignazio Marino. Qualcuno ha anche stappato una bottiglia di spumante.

“Ma davvero abbiamo vinto dappertutto anche a Roma?”. Così, con una battuta, il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, si è rivolto al neosindaco di Roma, Ignazio Marino, abbracciandolo sul palco all’interno del Tempio di Adriano. “E’ una giornata davvero importante, c’é ritrovato orgoglio tra gli elettori, quasi fosse una rivincita per il voto alle politiche anche se restano due voti distinti”, ha detto Epifani analizzando il successo del Pd alle amministrative.

LETTA, RISULTATO URNE RAFFORZA SCHEMA GRANDI INTESE – Il risultato complessivo “va valutato nel complesso, nel primo, nel secondo turno e quello sicliano” ma è un risultato che “rafforza lo schema delle larghe intese e mi spinge e ci spinge a lavorare di più”. Lo ha detto il premier Enrico Letta commentando le amministrative. “E’ una segnale d’allarme. Credo che bisogna fare tutti una riflessione”, ha aggiunto Letta rispondendo ad una domanda sul dato dell’astensione alle amministrative.

ALEMANNO, HO TELEFONATO A MARINO, SARO’ LEALE – “Ho telefonato a Marino. Avrò massima lealtà istituzionale, il risultato è netto ma c’éstata una bassa affluenza”. Lo ha detto Gianni Alemanno nel corso di una conferenza stampa. “Ci impegneremo a rigenerare le ragioni della nostra appartenenza, faremo un’opposizione seria e non distruttiva. Accettiamo la sconfitta. Roma ha bisogno di noi”. “Bisogna ripartire ora da chi è andato a votare per noi, da chi ha scelto la tradizione dei partiti e da chi ha scelto la lista civica”, ha aggiunto Alemanno nella conferenza stampa dal suo comitato elettorale. “E’ ovvio però che la riflessione politica sarà forte e chiara”, ha spiegato. “Faremo un ordinato passaggio di consegne in Campidoglio, da noi massima collaborazione”. “Faremo un’opposizione seria e non distruttiva come quella che ho subito io nel mio mandato”. “Lo faremo – ha aggiunto – avendo davanti a noi un unico interesse e cioé quello della città di Roma colpita dalla crisi economica”. “Ringrazio tutti gli elettori che nonostante la campagna elettorale molto difficile sono andati a votare”, ha spiegato Alemanno che ha ringraziato anche tutto il suo staff.

“Mi prendo io tutte le colpe, guai allo scaricabarile. Dobbiamo però ora ripartire da una roccia solida. Bisogna capire che non siamo riusciti ad aggregare attorno a ciò che stavamo costruendo”, ha spiegato Alemanno. “Ringrazio il Pdl: non ho recriminazioni nei confronti di Silvio Berlusconi che c’é stato con i suoi mezzi come le videointerviste. Ringrazio anche Francesco Storace e Fdi”.

“Ci hanno votato in 376 mila: è uno zoccolo duro che nonostante le difficoltà si schiera con i nostri valori e il centrodestra. Il punto è quello di capire l’astensionismo: il 44% non si era mai visto. Anche nel primo turno nonostante la varietà dei candidati c’é stata una grande astensione: questa gente va ritrovata”. “Il nuovo sindaco non si sentirà dire ‘sindaco non ci sono i soldi’, abbiamo lavorato sulle fondamenta, sulle cose che non si vedono. Consegniamo a Marino un comune risanato con molti progetti”.

DEFINITIVO, AFFLUENZA AL 48,5%, -11 PUNTI – Il dato definitivo sull’affluenza ai ballottaggi per le elezioni comunali è pari al 48,5%, rispetto al 59,7% del primo turno, evidenziando quindi una flessione di oltre 11 punti.

A ROMA HA VOTATO IL 44,93%, FORTE CALO – L’affluenza definitiva a Roma per l’elezione del sindaco si è attestata al 44,93%, in flessione rispetto al 52,81% del primo turno (meno otto punti circa). Lo rende noto il Viminale.

AUGELLO(PDL), EVIDENTE CHE HA VINTO MARINO – “Mi pare evidente che ha vinto Marino. Ora dobbiamo capire in che misura verà confermato il risultato”. Lo ha detto il senatore Andrea Augello, coordinatore della campagna elettorale di Gianni Alemanno commentando l’instant poll de La 7. “Il tempo delle analisi verrà dopo e sarei cauto nell’archiviare la storia della destra a Roma: il mondo è più complicato di cosi”, ha aggiunto Augello dalla sede del comitato di Gianni Alemanno.

VELTRONI, PER MARINO MESTIERE PIU’ BELLO – “Marino è il nuovo sindaco di Roma: una buonissima notizia per la città. Il voto dei romani chiude finalmente un quinquennio di incuria e di errori che Alemanno e la sua giunta hanno prodotto per incapacità, per scarso amore e per perseguire interessi personali”. Lo afferma Walter Veltroni. “Ora Marino e l’amministrazione che guiderà sapranno far riprendere alla Capitale un cammino di cambiamento, di sviluppo, di attenzione all’ambiente e di modernizzazione: quel lavoro che dalla metà degli anni Novanta ha trasformato Roma. Faccio al nuovo sindaco i miei più vivi complimenti e, prima di tutto da cittadino romano, sosterrò il suo impegno nell’interesse della capitale. Ignazio farà il mestiere più bello del mondo: restituisca quel senso di comunità che la città rischia di smarrire”, conclude.

NIERI (SEL), DA URNE SEGNALE CHIARO FALLIMENTO ALEMANNO – “Non dimentichiamoci che è la prima volta che un sindaco uscente ha questo risultato. Rappresenta il fallimento della politica di Alemanno”. Così il neoeletto consigliere comunale di Sel Luigi Nieri commenta i primi dati delle amministrative di Roma. “I primi dati delle urne danno un segnale chiaro e rispecchiano quello che abbiamo riscontrato in città – ha aggiunto – Se verranno confermati si tratta di un risultato importante anche se il contesto dell’astensionismo è preoccupante”.

TREVISO: GENTILINI, E’ FINITA UN’ERA – “E’ finita l’era Gentilini, è finita l’era della Lega e del Pdl. Stop. Adesso Gentilini scompare dalla scena amministrativa e politica”: è il commento all’ANSA di Giancarlo Gentilini, che a poche sezioni dalla fine esce sconfitto dalla corsa a sindaco di Treviso, città dove la Lega ha governato negli ultimi 20 anni. Gentilini ha ricordato la forte astensione dicendo che “alla gente non interessa la città di Treviso. Troppo ben abituati. Adesso ognuno si accontenterà di cosa farà la sinistra. Io – ha rimarcato – non c’entro più nulla. Gentilini adesso sparisce”. Per l’ex ‘sindaco-sceriffo’, anche la Lega “in generale è finita. Abbiamo perso dappertutto. Bisogna sapere che l’orda barbara della sinistra non si ferma mai”. Per Giancarlo Gentilini la sconfitta a Treviso è legata al fatto che è mancato “il supporto della Lega e del Pdl. Io i miei voti me li sono presi. Mi sono mancate le stampelle. Mi hanno buttato nel fango della sinistra”.

SALVINI, ABBIAMO PRESO BATOSTA MA PUO’ FAR BENE – “Ogni tanto una batosta può far bene, a Brescia e Treviso abbiamo sbattuto la faccia contro il muro” ma “sono ottimista per il futuro”: questo il primo commento sui ballottaggi del vicesegretario della Lega Nord, Matteo Salvini, parlando con i giornalisti in via Bellerio. “Chi litiga allontana la gente. Il messaggio è stato ricevuto forte e chiaro”, ha detto il vicesegretario della Lega Nord e segretario della Lega Lombarda, che sul risultato dei ballottaggi ha parlato di “bagno di umilità” chiedendo adesso al partito “di essere più furbi e cattivi”. “Dobbiamo tapparci la bocca – ha aggiunto – e chi vuole bene alla Lega adesso non inizi a dire che è colpa di Tizio o Caio…”.

COMUNALI IN SICILIA, HA VOTATO IL 66,07% – In Sicilia l’affluenza alle comunali è del 66,07%. Il dato definitivo è arrivato a distanza di tre ore e mezzo dalla chiusura dei seggi.

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Per la prima volta da 20 anni il sindaco di Roma non viene confermato. Il centrosinistra è in vantaggio di 28,24 punti nella capitale e il primo cittadino uscente Gianni Alemanno ha gia’ telefonato al suo rivale Ignazio Marino per congratularsi.

In generale, il centrosinistra fa il vuoto attorno a se’, ma nel vuoto delle urne. Pur avendo infatti vinto ovunque nella seconda tornata delle elezioni comunali, ha ben poco da festeggiare, visto che le percentuali di affluenza sono da record negativi assoluti, a dimostrazione di un crescente disinteresse e disgusto per la politica.

Oltre a Roma i sindaci di centrosinistra si sono imposti nella roccaforte della Lega di Treviso (Manildo), ad Ancona (Mancinelli), ad Avellino (Foti), a Brescia (dove Del Bono ha battuto il sindaco uscente del centro destra Paroli), a Siena (Valentini), a Viterbo (Michelini), a Barletta, Imperia, Iglesias e Lodi.

Ieri sera alle 22 i votanti erano, a Roma, il 32,30%, mentre a livello nazionale il 33,87%. Il dato definitivo non e’ ancora stato reso noto, ma l’impressione e’ che Marino sia stato eletto da meno della meta’ dei romani.

16.15 – A Roma quando sono state scrutinate 1373 su 2600 (52,81%), Ignazio Marino è in vantaggio di 27,66 punti su Gianni Alemanno: 63,83% contro 36,17%.

Lo rende noto il Campidoglio sul proprio sito.

15.50 – Secondo gli istant poll realizzati da Emg per La7, Ignazio Marino avrebbe vinto nettamente il ballottaggio per il Campidoglio. Secondo la rilevazione, infatti, il candidato del Pd avrebbe ottenuto il 60,5 dei consensi mentre il sindaco uscente, Gianni Alemanno, si sarebbe fermato al 39,5 per cento.

15.45 – Secondo instant poll di La7, mediato con i dati reali di 30 sezioni, sempre su Roma: Marino 61,5 per cento, Alemanno 38,5 per cento.

15.44 – A Treviso, 16 sezioni su 77, il candidato del centrosinistra Manildo è in vantaggio con il 57,82 per cento.

15.42 – A Brescia, 108 sezioni su 206, il candidato di centrosinistra Del Bono è in vantaggio con il 56,76 per cento.

15.35 – Circola molto una dichiarazione di Stefano Augello, politico romano, coordinatore del comitato Alemanno, secondo cui «mi pare evidente che Marino ha vinto». Non era un comunicato ufficiale quanto una specie di “commento a caldo”.

15.32 – Altri dati finali dell’affluenza, un po’ più sostanziosi. Siena 54,98 per cento. Treviso 58,61 per cento. Viterbo 50,78 per cento.

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Si sono chiuse alle 15 le urne nei 67 comuni nei quali quasi 4,5 milioni di italiani tra ieri e oggi hanno votato al ballottaggio per l’elezione del sindaco e dei nuovi consigli comunali e municipali. Partono così da ora le operazioni di scrutinio.

Dal ministero dell’Interno si attende il dato definitivo sull’affluenza ai seggi, che alle 22 di ieri era in forte calo rispetto al primo turno: 33,87% contro il 42,38% delle ore 22 di domenica 26 maggio.

In particolare il crollo dell’affluenza si è confermato a Roma, dove al ballottaggio per l’elezione del nuovo sindaco alle 22 di ieri era andato alle urne solo il 32,47% degli aventi diritto, contro il 38,29% di due settimane fa. (TMNEWS)
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Hanno riaperto questa mattina alle 7 i seggi per il turno di ballottaggio per l’elezione del sindaco in 67 Comuni italiani, tra cui 11 città capoluogo e tra queste Roma. Urne aperte anche in Sicilia, dove anche oggi, dopo ieri, si potrà votare per eleggere i primi cittadini in 142 Comuni, tra i quali Catania, Messina, Ragusa e Siracusa.

In tutta Italia oggi i seggi chiuderanno alle 15 e a seguire inizieranno, dopo l’accertamento del numero dei votanti, le operazioni di scrutini.

I ballottaggi si piegano alla statistica e, come accade ormai da 20 anni a questa parte, anche in quest’occasione il secondo turno delle comunali – che ha raccolto 67 sfide in altrettante città, con un picco di attenzione su 11 capoluoghi di Provincia, tra cui Roma – ha fatto registrare un diffuso e brusco calo dell’affluenza, al di sotto della media nazionale.

Alle 22 il dato nazionale è stato del 33,87%, 8 punti in meno rispetto al 42,38 archiviato al primo turno; ancora più bassa la percentuale di Roma, fotografata al 32,30%, e in questo caso sono oltre 5 i punti che la dividono dal 37,69% del primo turno.

L’andamento tutto col segno meno autorizza ancora una volta a parlare di ‘sciopero del voto’ da parte degli elettori; inoltre il calo dell’affluenza, a detta di alcuni analisti, potrebbe facilitare un ‘cappotto’ elettorale da parte del centrosinistra, vista la storica ‘fedelta” alle urne dell’elettore medio di quello schieramento, che quindi potrebbe riuscire a imporre i suoi candidati nella maggior parte delle città al voto, naturalmente a cominciare da quella più significativa in termini politici, vale a dire Roma.

A meno di un forte aumento del numero dei votanti nella giornata di oggi, che tuttavia appare improbabile, l’astensione assume quindi un ruolo da protagonista in questa tornata amministrativa. Tra i capoluoghi il peggior risultato lo incamera Ancona che alle 22 registra una percentuale di votanti del 27,48% circa 13 punti in meno rispetto al 40% del primo turno. Male anche Barletta, che alle 22 registra una percentuale di votanti del 31,27% contro il 50,85 del primo turno, -19 punti.

Allo stesso modo non brillano Viterbo ( 33,64,oltre 12 punti in meno rispetto al 45,75) e Imperia (36,98 contro il 47,68, -11 punti). Va un pochino meglio in Sicilia, impegnata oggi e domani in un turno amministrativo a cui stanno prendendo parte quasi 4,5 milioni di cittadini per eleggere i sindaci in 142 Comuni, tra cui spiccano Catania, Messina, Ragusa e Siracusa.

Alle 22 l’affluenza complessiva, secondo l’Ufficio elettorale siciliano, era pari al 47,64%. In un mare di segni meno, l’affluenza è in calo, soprattutto a Ragusa dove il dato negativo è di circa 10 punti: 43,83% contro il 53,1 delle precedenti consultazioni. A Siracusa ha votato il 45,9% (48,35% nel 2008). Messina si attesta al 48,05%, contro il 50,71 di cinque anni fa.

A Catania ha votato il 44,4 (47,08% il dato delle precedenti amministrative). Sulla sfida di Roma, ha spiegato il leader de La Destra Francesco Storace, “ballano più di 500mila voti” e “un’affluenza al 24% vuol dire – ha aggiunto – un 44% alla fine, ovvero 1 milione e 400mila votanti”. A Siena l’elezione comunale assume un particolare sapore politico, visto che è andata al ballottaggio dopo 20 anni che ciò non accadeva. Anche se con una una scarsa partecipazione: l’affluenza alle 22 fa registrare una battuta d’arresto con un calo di 11 punti al 40,49 dal 51,77. (ANSA)

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L’affluenza definitiva rilevata alle ore 22 per i ballottaggi delle elezioni comunali è pari al 33.87%, in flessione rispetto al 42.38% del primo turno, oltre 8 punti in meno.

Alle ore 22 l’affluenza dei votanti nella città di Roma è del 32.30%, in flessione rispetto al 37.69% del primo turno, quindi oltre il 5% in meno. Lo rende noto il Viminale.

Nella capitale polemica tra i due candidati del centrosinistra e centrodestra, rispettivamente Ignazio Marino e Gianni Alemanno

“Alemanno non si rassegna – sostiene in una nota il comitato del primo – Segnalazioni di interruzione del silenzio elettorale ci sono arrivate da vari elettori: telefonate a casa a nome di sedicenti appartenenti al comitato Alemanno con richiesta di voto. Un autobus privato in via Ostiense, angolo via Porto Fluviale, con scritta a caratteri cubitali ‘vota Alemanno’, infine un tifoso laziale dai microfoni di Radio6 ha lanciato un appello in favore del voto al sindaco uscente. Una violazione delle regole che segnaleremo subito alla prefettura”.

Risponde il comitato della parte chiamata in causa: «Non ci risulta nessuna delle violazioni segnalate dal comitato Marino. Però possiamo rassicurarli sul fatto che se qualche tifoso laziale o romanista dovesse lanciare appelli in favore di Marino, o se qualche suo parente decidesse di fare telefonate in giro per esortare i romani a sostenere il nostro sfidante, non saremo così pusillanimi da disturbare il prefetto».

Si vota per i ballottaggi in 67 comuni italiani in cui non è stato proclamato il sindaco nel primo turno del 26 e 27 maggio scorsi.

Le città più importanti in cui si vota sono, in 13 Regioni, Ancona, Avellino, Barletta, Brescia, Iglesias, Imperia, Lodi, Roma, Siena, Treviso e Viterbo.

Urne aperte anche in Sicilia, dove si vota per l’elezione dei sindaci e dei consigli di 142 Comuni, tra cui Catania, Messina, Ragusa e Siracusa. Gli elettori coinvolti sono 1 milione e 637.134, di cui 846.620 donne. Il totale dei candidati alla carica di sindaco sono 485, di cui 30 donne. (AGENZIE)

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