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Elezioni a marzo

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Secondo le ultime indiscrezioni, a seguito dell’evidente strappo nella maggioranza, seguito al caso Caliendo, si potrebbe andare alle urne nel marzo del 2011. Una data evocativa visto che è la stessa che sancì la prima vittoria di Berlusconi nel 1994. Umberto Bossi non ha dubbi: Pdl e Lega insieme non avrebbero alcun problema a vincere le elezioni: «Se si vota noi e il Pdl insieme spazziamo via tutti». E ancora: «Se sta con noi, Berlusconi vince».

DIFFICILE ANDARE AVANTI – Il leader della Lega insomma non demorde, nonostante il voto critico sulla mozione di sfiducia a Caliendo. Incontrando i giornalisti a Montecitorio, Bossi spiega di non spingere affatto per il voto anticipato, ma il Senatùr non nasconde che il cammino della legislatura sia tutto in salita. «È vero, sarà molto difficile andare avanti così», ammette Bossi commentando le parole di Silvio Berlusconi sull’ipotesi di elezioni al primo incidente parlamentare. E quanto ad un ipotetico cambio di maggioranza, ovvero ad un eventuale governo di transizione che comprendesse il Pd e che garantisse l’attuazione del Federalismo, il leader leghista è netto: «Non si inizia con Berlusconi per finire con Bersani. La gente non lo capirebbe…».

Peraltro il leader del Carroccio esclude pure la possibilità che Giulio Tremonti, da sempre anello di congiunzione tra la Lega e il Pdl, possa guidare un esecutivo alternativo a quello di Berlusconi: «Non è mica scemo». Il capo leghista confida inoltre nella lealtà del premier: «Sul federalismo so che Berlusconi manterrà la parola, lo ha sempre fatto». Quindi nessun contatto con il Pd? «No, io Bersani non l’ho mai visto». Inoltre, per Bossi, «se ci fosse un governo di transizione sarebbe caos nel Paese». Per questo dice di avere fiducia nel Quirinale: «Per primo nel Capo dello Stato e in secondo luogo nel popolo. Ci sono milioni di persone che non accetterebbero e il buon senso prevarrà».

«VEDREMO» – Nel pomeriggio le agenzie battono la risposta di Bossi a una domanda sull’alleanza con il Pdl alle prossime elezioni, in caso anticipato. «Vedremo – afferma il Senatùr. – Noi facciamo accordi sui programmi». Passano poche ore e arriva la precisazione della Lega Nord: mai messa in discussione l’alleanza con Berlusconi. Il suo «vedremo», afferma l’ufficio stampa del Carroccio, era in risposta alla domanda sulla possibilità di elezioni anticipate e non alla certezza di una intesa con il Cavaliere anche in futuro, certezza che non è mai stata messa in discussione.

VERTICE PDL – Nel frattempo si è tenuto un nuovo vertice a Palazzo Grazioli del Pdl. Con il premier, nella residenza romana del presidente del Consiglio, i tre coordinatori nazionali Denis Verdini, Ignazio La Russa e Sandro Bondi, oltre ai capigruppo di Camera e Senato Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, oltre ai ministri Tremonti, Frattini, Matteoli e Alfano, insieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti.

Intanto ospite di Unomattina il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti ha confermato. “Nel momento in cui è avvenuto il distacco da parte di una componente della maggioranza, il Premier ha avvertito tutti, ‘state pronti’ per possibili elezioni”.

“L’ipotesi di andare alle elezioni è comprensibile – ha continuato – se si pensa che il distacco dei finiani mette in dubbio una maggioranza così importante e un governo che ha fatto tante cose e ha varato quella manovra da 25 miliardi che ci ha sottratto alla crisi globale. Dopo tanti risultati concreti ottenuti dal governo, è un peccato che la maggioranza sia stata messa in discussione dalla componente finiana per cause che ancora oggi sfuggono alla gente e che appaiono legate a motivazioni personali più che politiche”.

Massimo D’Alema boccia Nichi Vendola. Ospite di RaiNews24 ha affermato che Vendola “può mobilitare un elettorato che alle ultime elezioni è restato ai margini, ma non credo che possa essere un valido leader per mobilitare una coalizione di centrosinistra: io non lo voterei”.

E alla domanda se il candidato possa essere Casini, D’Alema ha risposto: “Casini non è neppure candidato, queste sono dietrologie”.