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El-Erian: rialzisti sui mercati? Dipende da questi tre fattori

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New York – Gli investitori americani oggi si prenderanno una pausa, grazie alla festività nazionale dell’Independence Day che ricorre negli Stati Uniti, come ogni anno, il 4 luglio. Operatori e trader avranno dunque il modo di staccare la spina dalle loro costanti preoccupazioni, che portano il nome, soprattutto, di Europa. Non c’è dubbio comunque che il problema rimarrà nelle loro menti, e che ci saranno “accese discussioni nei barbecue che si prepareranno in Usa”. Lo scrive in un’analisi pubblicata su Cnbc Mohammed El-Erian, amministratore delegato di Pimco, il fondo obbligazionario numero uno al mondo.

A suo avviso, queste discussioni prenderanno la forma soprattutto di un interrogativo: cosa succederà ai mercati azionari di tutto il mondo dopo l’incredibile rally di venerdì scorso, quando ovunque gli investitori hanno brindato all’accordo raggiunto dal Consiglio europeo?

El-Erian non nasconde il proprio scetticismo, scrivendo che “purtroppo, i leaxer dei vari governi non sono riusciti ancora a dare vita a una vera e propria svolta” nelle politiche da adottare, al fine di risolvere la crisi dell’Eurozona. “La tabella di marcia è ancora troppo timida, viste le condizioni attuali, e le procedure operative troppo ingombranti. Le linee di finanziamento per i fondi di emergenza rimangono parziali e le dichiarazioni divergenti che arrivano dalle varie nazioni possono creare confusione”. (il riferimento è alle dichiarazioni espresse dalla Finlandia, che ha promesso battaglia alla proposta anti-spread presentata dal premier italiano Mario Monti e approvata dall’Ue”.

Dunque, “affinchè la fase del risk-on (ovvero la strategia degli investimenti a favore del rischio), possa proseguire e avere successo, è fondamentale ancora che l’Europa continui a fare progressi e minimizzare gli ostacoli. A tal proposito, gli investitori riceveranno tre importanti indicazioni“, che faranno capire loro se si può continuare ad acquistare asset rischiosi, o se il rally di venerdì è stato solo una parantesi.

PRIMA INDICAZIONE – “Gli investitori – prosegue El-Erian – apprenderanno giovedì (domani, 5 luglio) se il summit della scorsa settimana si è tradotto in una maggiore libertà per la Bce”. Secondo l’esperto, non basta che l’istituto tagli i tassi di rifinanziamento di 25 e anche di 50 punti base. E’ fondamentale infatti che la Banca centrale europea “sostenga l’acquisto dei bond dei paesi periferici (riattivando il programma di acquisto di bond), lanci un’altra operazione di LTRO o un nuovo meccanismo”.

SECONDA INDICAZIONE – “Gli investitori monitoreranno il riavvio delle trattative tra il governo di Atene e la Troika (composta dai rappresentanti della Bce, dell’Unione europea e dell’Fmi): si tratta di una situazione complicata, soprattutto se si considera che gli assunti che hanno rappresentato il fondamento degli accordi precedenti sono stati messi in dubbio dalle condizioni sfavorevoli di sviluppo economico e finanziario”.

TERZA INDICAZIONE – Venerdì 6 luglio sarà reso noto il rapporto sull’occupazione mensile degli Stati Uniti. Affinché l’Europa possa riuscire a minimizzare gli ostacoli esterni, è essenziale che gli Stati Uniti assistano a una creazione di nuovi posti di lavoro che sia superiore a 100.000 unità. Nel caso in cui il valore dovesse essere inferiore alla soglia dei 100.000, allora la disoccupazione Usa tornerà a essere un “fondamentale market mover, zavorrando la fiducia dei consumari, le loro spese e gli investimenti aziendali in nuovi impianti e attrezzature”.