Non è un caso oggi che Piazza Affari, almeno all’inizio della giornata di contrattazioni, abbia fatto peggio rispetto alle altre borse europee, arrivando a cedere più dell’1%.
L’Egitto in fiamme preoccupa infatti molte imprese italiane che fanno affari nel paese e, di conseguenza, gli investitori che puntano sulla crescita di tali aziende versano al momento in una situazione di incertezza.
E’ bene ricordare che l’Italia è il primo partner commerciale dell’Egitto tra i paesi dell’Unione europea. Le imprese italiane che operano nello stato sono circa 500. L’Egitto si conferma insomma uno dei principali clienti arabi dell’Italia, che vi esporta per circa 3 miliardi di euro, prevalentemente prodotti energetici, chimici, tessili e dell’abbigliamento, metalli e prodotti della meccanica.
In questo scenario, è ovvio che ogni notizia no che arriva dal Cairo spaventi gli operatori. L’ultima indiscrezione è relativa ad Eni, che potrebbe essere tra le società straniere pronte a evacuare il proprio staff dal paese. Nessun commento ufficiale è arrivato al momento dal colosso del cane a sei zampe, ma testimoni riferiscono della presenza di due grandi autobus parcheggiati di fronte agli uffici di Eni per portare via dipendenti e famiglie al seguito. da segnalare, stando a quanto riporta Reuters, che Eni opera in Egitto da 50 anni, occupandosi dell’esplorazione e della produzione di petrolio attraverso le sussidiarie Ieoc Exploration, Ieoc Production e Ieoc.
Ma in Egitto operano anche altri importanti blue chip come Impregilo, Buzzi Unicem, Italcementi, Fiat e Enel. Impregilo in particolare cede oggi a Piazza Affari più del 3%: il colosso, riferisce Mf, è molto impegnato nell’area e in generale la crisi egiziana potrebbe avere un effetto negativo soprattutto sui titoli del comparto delle costruzioni, dunque Buzzi Unicem e Italcementi.
Giornata di sell off anche per Italcementi, che cede il 3,27% circa. Le preoccupazioni sono giustificate dal fatto che in Egitto Italcementi è azionista principale di Suez Cement che, con 5 impianti di produzione e una quota di mercato del 30%, e’ il principale operatore egiziano nel settore del cemento e già lo scorso ven4erdì 28 gennaio Intermonte aveva avvertito che il gruppo potrebbe incontrare seri problemi in Egitto, scontando il possibile calo della domanda di cemento. Da segnalare che per Italcementi il paese è una delle aree più profittevoli.
Detto questo, meno pessimista su Italcementi è stata Unicredit, che ha affermato che le preoccupazioni degli investitori sono assolutamente infondate; la banca ha così mantenuto sul titolo la raccomandazione “hold” e il target price a 7,1 euro per le azioni ordinarie e a 3,9 euro per le azioni di risparmio.