Società

Effetto serra: intesa storica tra Usa e Cina per ridurre inquinamento

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

NEW YORK (WSI) – Sono le due maggiori economie al mondo nonché le due nazioni più inuinanti della Terra. È per usto motivo che l’accordo per ridurre le emissini di gas a effetto serra assume un’importanza cruciale e una portata storica.

Washington abbasserrà la produzione di gas serra di oltre il 25% entro il 2025, mentre Pechino ha accettato di stabilre una soglia alle emissioni entro il 2030.

L’intesa senza precedenti è stata raggiunta durante un vertice che si è tenuto tra i due capi di Stato rispettivi a Pechino.

Sia chiaro, molti dettagli su come verranno applicati i limiti restano da definire, ma l’annuncio fa ben sperare per il futuro del pianeta, in vista del nuovo patto globale sul clima che verrà negoziato a Parigi l’anno prossimo.

Per capire l’importanza dell’evento, basti pensare che mai prima d’ora la Cina, la cui capitale ha problemi di smog enormi, stabilisce una scadenza per il raggiungimento del picco delle emissioni di Co2.

Barack Obama e l’omologo cinese Xi Jinping hanno fatto sapere che Pechino fisserà un tetto alla produzione di anidride carbonica entro “intorno al 2030” ma cercherà di fare più in fretta. Dal canto loro gli Stati Uniti abbasseranno le emissioni di CO2 del 26-28 rispetto ai livelli del 2005.

L’impegno preso dalle due potenze mondiali, riferiscono le autorità politiche cinesi e americane, sono il risultato di mesi di dialogo tra i due Stati.

Ora che le due nazioni più inuinanti al mondo si sono mosse per rallentare la fase di surriscaldamento del globo, altri paesi potrebbero seguire il passo e accelerare le trattative per un’intesa sul clima che secondo le stime potrebbe diventare effettiva entro il 2020.

I carburanti non fossili utilizzati dalla Cina verranno ridotti al 20% circa entro il 2030, rispetto al livello inferiore al 10% visto l’anno scorso.

L’iniziativa non è da poco: potrebbe difatti richiedere circa 1.000 gigawatt di nuova capacità dall’energia nucleare e dalle fonti rinnovabili.

Fonte: Reuters

(DaC)