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ECONOMIA USA: OCCHIO AI TASSI D’INTERESSE

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Capital Services ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come definiti nell’art. 31 del Regolamento Consob n° 11522 del 1° luglio 1998 e successive modifiche ed integrazioni. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono lievemente saliti sul tratto decennale, mentre sono rimasti pressoché stabili sul due anni. Il differenziale 2-10 anni è rimasto in prossimità dei 200 pb, mentre quello sul decennale Italia-Germania si è portato a 104 pb da 106 del giorno prima in attesa dell’asta di oggi. In Germania è infatti attesa la riapertura del Bund luglio 2019 per un importo fino a 6 Mld€.

Continuano a salire i depositi presso la Bce. Ieri hanno raggiunto i 252 Mld€ da 242 del giorno prima, ai massimi dal 19 gennaio. Come nelle attese il dato preliminare sui prezzi al consumo dell’intera area a giugno ha registrato un tendenziale negativo (-0,1%), mentre in Italia il dato è sceso ai minimi da settembre 1968. E’ continuato il rallentamento di M3 che ha visto un rallentamento dei prestiti alle imprese ed un calo di quelli alle famiglie.

Ricordiamo che oggi inizia il semestre di presidenza svedese dell’UE. Sul decennale la resistenza passa per 3,41% e 3,43%, mentre il supporto a 3,34%. Negli Usa i tassi di mercato governativi sono aumentati nonostante il calo delle borse Usa.

Lo spread 2-10 anni è aumentato a 242 da 238pb. A pesare sull’andamento dei Treasury hanno contribuito i dati migliori delle attese arrivati dall’indice dei prezzi delle abitazioni S&P/Shiller (che ad aprile ha evidenziato un calo dei prezzi inferiore alle attese) e dal Chicago Pmi che a giugno ha evidenziato un rialzo superiore alle attese. I Treasury hanno beneficiato solo temporaneamente del deludente dato relativo alla fiducia dei consumatori di giugno, calato in modo inatteso.

Quest’ultimo dato ha però impattato negativamente sulle borse che hanno chiuso in ribasso guidate dal settore delle telecomunicazioni, industriali e finanziari. Yellen, presidente della Fed di San Francisco ed attualmente membro votante del Fomc, ha dichiarato che l’ipotesi di tassi prossimi a zero per diversi anni non è da escludere. Se da un lato la recessione potrebbe tecnicamente esaurirsi a fine 2009, la ripresa successiva potrebbe configurarsi come estremamente lenta e graduale, oberata anche da un tasso di disoccupazione elevato per diversi anni. Nel breve è ancora confermato il supporto a 3,5% sul decennale.

Valute: Dollaro sostanzialmente stabile vs. Euro dopo aver toccato quota 1,4150, avvicinandosi così al limite superiore del range di oscillazione 1,3750/1,4185 in atto da diversi giorni. La dinamica del biglietto verde continua ad essere influenzata principalmente dai mercati azionari. Nel breve primo livello di resistenza a 1,4109. Yen in deprezzamento nonostante il ribasso dei listini azionari. Il deprezzamento potrebbe dipendere dall’aumento della fiducia delle grandi imprese manifatturiere minore del previsto nel secondo trimestre, come evidenziato stanotte dal report Tankan.Verso Dollaro il cross si trova in prossimità della resistenza 97,20. Verso Euro il cross trova una resistenza a 137, mentre il supporto più vicino si colloca a 135. In deprezzamento lo Yuan cinese verso Dollaro nonostante i dati positivi in arrivo dal Pmi manifatturiero di giugno, che segnala una fase di espansione per il quarto mese consecutivo.
Materie Prime: tranne poche eccezioni, si è assistito ad una serie di ribassi generalizzati tra le commodity sulla scia dell’apprezzamento del Dollaro vs Euro. Il greggio Wti (-2,2%) è calato dai massimi degli ultimi 8 mesi sulla scia del deludente dato relativo alla fiducia dei consumatori Usa. Oggi attesi i consueti dati settimanali sulle scorte Usa. Negativi anche i metalli industriali guidati da nichel (-2,7%) e rame (-2,6%). Male anche i preziosi con l’oro (-1,4%) tornato poco sopra i 930$/oncia. Tra gli agricoli crollo del mais (-7,8%) dopo che l’Usda ha annunciato l’intenzione degli agricoltori di destinare una maggiore quantità di terreno a tale coltura rispetto a quanto previsto dal mercato. In calo anche il grano (-3,3%) ai minimi da sei mesi. In controtendenza cotone (+0,8%), soia (+0,9%) ed i suini (+1,2%).

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