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ECONOMIA USA: LA RIPRESA DAL SETTORE TRASPORTI

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Sotto la densa nebbia ribassista sull’economia si trova l’ormai chiara tendenza al rialzo. Basta guardare alle performance dei vari settori del mercato azionario per vederla.

La cosa piu’ evidente sono le recenti performance della maggior parte dei titoli del settore dei trasporti, tradizionalmente un solido indicatore dell’economia.

Il Dow Jones Trasportation Average (l’indice Dow Jones che raggruppa i titoli del settore trasporti), precedentemente chiamato Dow Jones Railroad Average, e’ stato creato nel 1884, due anni prima del piu’ celebre Dow Jones Industrial Average. Questo ne fa il piu’ vecchio indice di mercato degli Stati Uniti e quindi uno dei piu’ importanti indicatori di mercato.

La recente performance dell’indice ha di nuovo focalizzato l’attenzione: recentemente il settore ha rispecchiato l’andamento avuto nelle ultime due recessioni. Nel luglio 1990, per esempio, quando la recessione era alle porte, il Dow Jones Trasportation Average, attualmente composto da venti titoli, precipito’. In un mese l’indice perse un terzo del proprio valore. In seguito rimase debole fino alla fine dell’anno, muovendosi lateralmente intorno al proprio minimo.

Alti costi energetici = Debolezza dell’economia = Debolezza settore trasporti

Come oggi, la ragione della debolezza del settore dei trasporti nel 1990 era legata al rialzo dei prezzi dell’energia. I costi energetici salirono alle stelle a causa di tensioni nel Medio-Oriente.

Tale sistuazione danneggio’ le societa’ del settore trasporti per varie ragioni.

Primo, l’alto costo dell’energia ebbe un effetto diretto sui costi in bilancio.

Gli utili delle compagnie aeree e ferroviarie, che sono delle grandi utilizzatrici di energia, sono molto vulnerabili ai rialzi dei costi energetici.

Secondo, i prezzi dell’energia assorbono la liquidita’ del mercato. I consumi, ad esempio, diminuiscono, perche’ i consumatori devono reindirizzare la spesa verso i prodotti energetici. Allo stesso modo, le aziende riducono le spese in conto capitale, a causa di un assotigliamento dei profitti.

Terzo, gli alti costi energetici riducono l’interscambio commerciale tra i paesi. Questo diminuisce le esportazioni degli Stati Uniti e di conseguenza il trasporto di prodotti americani.

Verso la fine dell’ultima recessione, i prezzi dell’energia si ridussero e i trasporti si rialzarono. Il Dow Jones Trasportation Average recupero’ quasi tutto quello che aveva perso dall’inizio della recessione e guadagno’ poco meno del 30% in un mese, da gennaio a febbraio 1991.

L’indice ha poi continuato a guadagnare e ha accumulato ulteriori e costanti guadagni durante la successiva fase di espansione, la piu’ lunga di sempre.

Prima del recente indebolimento dell’economia, i trasporti avevano gia’ cominciato a scendere. In verita’ il DJ Trasportation Average ha raggiunto il suo massimo nel maggio del 1999 a 3.742,83 punti, circa un anno prima che l’economia cominciasse a scendere e assai in anticipo rispetto al tonfo degli indici azionari principali, cominciato all’inizio del 2000.
Quando il Nasdaq raggiunse il proprio massimo, il 10 marzo 2000, per esempio, il DJ Trasportation Average aveva gia’ perso il 37%, raggiungendo il minimo di 2.351,26 in data 25 febbraio.

Questi sono solo alcuni dei molti esempi nella storia dei mercati, in cui i titoli legati ai trasporti anticipano gli eventi legati sia all’economia che ai mercati finanziari.

La domanda ora e’: la storia si ripetera’ ancora?

I trasporti hanno dato la direzione all’economia e alle azioni.

Dal minimo del febbraio 2000, il DJ Trasportation Avarege si e’ mosso in range (all’interno di un intervallo), un chiara indicazione che l’economia e i mercati azionari sarebbero affondati. Ci sono stati alcuni tentativi di rialzo, il piu’ recente alla fine dello scorso anno e agli inizi di quest’anno, in seguito al primo taglio dei tassi della Fed, il 3 di gennaio. Ma le cattive performance dell’economia e la debolezza degli utili aziendali, hanno impedito al settore trasporti di rialzarsi ancora.

Piu’ tardi pero’ ha cominciato a muoversi verso l’estremo superiore della banda in cui aveva oscillato per lungo tempo. Ora a 2.966,2 punti, il DJ Trasportation Average e’ vicino al massimo del 2001 di 3.145,7, toccato in gennaio.

In un solo mese, l’indice e’ salito del 14%, nonostante non ci siano segnali di miglioramento nel malconcio settore manifatturiero.

Probabilmente non e’ una coincidenza che il notevole recupero dei trasporti sia avvenuto durante una forte riduzione dei prezzi dell’energia. Questo non dovrebbe sorprendere dato che il calo dei costi energetici porta importanti benefici all’economia, e quindi ai trasporti.

Mentre il miglioramento della performance dei trasporti suggerisce agli investitori un ottimismo sul futuro dell’economia, e’ importante ricordare che i trasporti devono ancora ripartire con decisione. Non ci sono percio’ ancora segnali sull’economia, ma il settore dei trasporti potrebbe essere sul punto di inviarli, percio’ vale la pena monitorarlo.

*Anthony Crescenzi e’ capo analista della sezione Capital Markets alla boutique finanziaria Miller Tabak & Co.