Il balzo dell’indice sulla fiducia dei consumatori, diffuso martedi’ dal Conference Board, indica che l’economia e’ sulla giusta strada per la ripresa e due fattori chiave protranno essere il settore automobilistico e quello edilizio, protagonisti della ‘Old Economy’.
Il rialzo in se’ potrebbe contribuire a far crescere ulteriormente la fiducia di consumatori e investitori, sentendosi questi confortati dalle notizie positive. In un certo senso, l’impatto psicologico sugli investitori potrebbe quindi avere anche un impatto materiale.
Il balzo registrato nella fiducia dei consumatori non contrasta con le previsioni economiche fatte di recente. In particolare, sostenevo che l’attivita’ economica nel secondo trimestre dell’anno sarebbe esplosa grazie soprattutto al settore automobilistico, agendo questo da traino gia’ nel trimestre corrente.
Nel trimestre in corso, il comparto auto ha probabilmente sottratto uno o due punti percentuali dal prodotto interno lordo USA, ma probabilmente contribuira’ a far crescere il PIL di un altro punto, punto e mezzo, nel prossimo trimestre.
Questo cambio di tendenza sara’ decisamente palpabile e verra’ riflesso quasi certamente dall’insieme dei dati statistici sul settore manifatturiero che domina il calendario economico di meta’ trimestre.
Con il miglioramento dei dati, le percezioni circa l’economia miglioreranno di conseguenza. L’attenzione si spostera’ quindi sulla capacita’ delle societa’ americane di superare nel secondo trimestre le previsioni attuali.
Di conseguenza, gli investitori dovrebbero spostare le loro posizioni dalle obbligazioni ai titoli azionari. I primi sono destinati ad avere un andamento decisamente superiore a quello dei titoli di stato a reddito fisso; i bond ad alto rendimento andranno particolarmente bene, come all’inizio dell’anno. Bene anche i titoli e le obbligazioni sensibili alle variazioni economiche che faranno meglio dei cosiddetti titoli difensivi. I mercati emergenti dovrebbero riprendersi e recuperare tutte le perdite.
Il primo segnale di un potenziale impatto che il settore automolistico avra’ sul prossimo trimestre appare proprio nel rapporto del Conference Board di martedi’ sulla fiducia dei consumatori. Nello specifico, il balzo della fiducia sembra essere piu’ visibile nelle regioni dove il settore auto appare essere piu’ forte.
In queste regioni, l’indice sulla fiducia aveva registrato di recente un significativa flessione, in particolare nelle aree che hanno risentito dei tagli alla produzione. Ma con la produzione di auto prevista in rialzo del 10% a marzo rispetto a febbraio, la fiducia in quelle regioni e’ aumentata considerevolmente.
Il rapporto del Conference Board mostra, infatti, un forte balzo della fiducia nell’area centro-nord degli Stati Uniti, dove si concentra un’alta percentuale della produzione nel settore automobilistico.
Recentemente, la produzione di auto ha registrato una forte crescita ed e’ previsto un netto miglioramento nel prossimo trimestre grazie a consistenti vendite e al calo delle scorte.
Un altro fattore che puo’ aver contribuito all’aumento della fiducia e’ il taglio dei tassi d’interesse.
Con la riduzione del costo del denaro, vi sono benefici per milioni di americani in un modo o nell’altro. Un consistente numero di proprietari di abitazioni, per esempio, hanno beneficiato di tassi d’interesse sui mutui calati al di sotto del 7% grazie al rifinanziamento. Questo ha spostato liquidita’ nelle tasche dei proprietari stessi.
Altri milioni di americani beneficiano del taglio dei tassi d’interesse sui propri debiti. Per esempio, oltre il 40% di prestiti per la casa sono legati al ‘prime rate’, un tasso d’interesse che si muove di pari passo con i ‘Fed Funds’. A beneficiarne sono anche i piccoli imprenditori, visto che il 40% dei prestito sono anche in questo caso legati al ‘prime rate’.
In breve, quando molti sembravano aver voltato le spalle alla ‘Old Economy’, emerge che proprio questa, guidata dal settore automobilistico, e’ destinata a portare l’economia sulla giusta strada per la ripresa.
*Anthony Crescenzi e’capo analista della divisione Capital Markets presso la boutique finanziaria newyorkese Miller, Tabak & Co. E’ anche amministratore delegato del sito Bondtalk.com.