Mercoledi’ il presidente della Federal Reserve Alan Greenspan si prepara a dare la sua testimonianza semestrale al Congresso USA e gli investitori sono ansiosi di sentire i suoi commenti.
Di particolare interesse e’ la posizione della Fed sui tassi d’interesse, ma come sempre Greenspan difficilmente lascera’ trapelare un possibile intervento all’incontro del FOMC previsto per il 21 agosto.
Piu’ trasparente, invece, sara’ la sua visione dell’economia, in quanto come parte del rapporto al Congresso, la Fed pubblica le stime ufficiali su crescita, inflazione e disoccupazione per quest’anno e il prossimo.
Greenspan, pero’, secondo gli economisti, dovra’ prestare molta attenzione alla sua testimonianza; deve rassicurare i mercati che l’economia e’ in fase di ripresa dopo sei interventi di allentamento dei tassi, il rimborso fiscale e un calo dei prezzi energetici, ma deve mantenere una porta aperta su ulteriori tagli ai tassi, se necessario.
Sia gli economisti che i mercati finanziari continuano infatti a prevedere un nuovo taglio dei tassi, probabilmente per il mese di agosto.
“Il presidente della Fed non potra’ dare segnali chiari di un nuovo allentamento della politica monetaria”, ha commentato Avery Shenfeld, economista di CIBC World Markets, “e non potra’ nemmero essere troppo pessimista sull’economia”.
“La testimonianza di Greenspan sara’ probabilmente ottimista, con un leggero aumento della crescita e una diminuzione dell’inflazione”, ha anticipato Bill Dudley, capo economista di Goldman Sachs.
“Iniziera’ a mettere le fondamenta per un cambiamento della politica monetaria”, ha previsto Robert Dederick, capo economista di Northern Trust, “e iniziera’ a dare alcune indicazioni che l’economia e’ sotto controllo”.
Lo scorso febbraio il Federal Open Market Committee ha previsto per gli Stati Uniti una crescita economica tra il 2% e il 2,5% per il 2001 – ma nella prima meta’ di quest’anno il tasso di crescita e’ arrivato a malapena all’1% – e un tasso di disoccupazione del 4,5% – livello gia’ raggiunto a fine giugno.
L’economista di Goldman Sachs anticipa ipotizza che il FOMC riveda le previsioni del 2001 a un tasso di crescita dell’1,5%-2% – con un’inflazione invariata all’1,75%-%2,25% – e la disoccupazione al 4,75%.
Stephen Slifer di Lehman Brothers prevede un simile scenario, con una crescita per il 2001 pero’ all’1,75%-2.25%.
Entrambi gli economisti si aspettano dal FOMC una previsione di crescita del PIL del 3,5% per il 2002, con l’inflazione al 2% e il tasso di disoccupazione leggermente inferiore al 5%.
Per il momento il panorama economico rimane misto, ma i dati di questa settimana – livello delle scorte per il mese di maggio reso noto oggi, produzione industriale di giugno prevista per martedi’, nuove abitazioni e prezzi al consumo di giugno previsti per mercoledi’ e nuovi sussidi di disoccupazione di giovedi’ – dovrebbero dare un’idea piu’ chiara.
La testimonianza di Greenspan rimane comunque il punto focale della settimana.