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ECONOMIA USA FORTISSIMA, +3.3% GRAZIE A EXPORT E DOLLARO DEBOLE

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La crescita rivista al rialzo oggi del pil statunitense nel terzo trimestre, +3,3%, è stata sostenuta pressoché per intero dal miglioramento della bilancia commerciale ed in particolare dall’ export, a sua volta favorito dal basso livello del dollaro (controlla la performance della valuta Usa in tempo reale). Proprio i conti commerciali hanno contribuito al pil per 3,1 punti; al netto di questa componente l’ economia Usa sarebbe cresciuta appena dello 0,2%.

Il prodotto nazionale lordo statunitense nel secondo trimestre è stato rivisto in forte rialzo, +3,3% contro +1,9% della prima stima, sopra le attese.
La seconda stima sul pil si è rivelata così migliore rispetto alle stime di alcuni economisti che avevano puntato su un +2,7%. A favorire la crescita del 3,3% ci hanno pensato sopratutto le esportazioni ed anche un declino meno accentuato delle scorte. Si tratta inoltre del maggiore tasso di crescita dell’ economia dal terzo trimestre del 2007.

Il deficit commerciale nel trimestre si è attestato su 376,6 miliardi di dollari, un miglioramento che ha aggiunto ben 3,1 punti percentuali al pil. Al netto di questa voce, l’ economia avrebbe registrato così un tasso di espansione dello 0,2%. Per il resto i consumi sono saliti nel trimestre dell’ 1,7% contro +1,5% della prima stima. Quanto alle scorte, sono scese al tasso annualizzato di 49,4 miliardi di dollari contro 62,2 miliardi della prima stima, in ogni caso sottraendo 1,44 punti al pil.

Infine i profitti societari, che in base alla dinamica dell’ utile derivante dalla produzione corrente su base annua sono diminuiti del 7%, la maggiore contrazione dalla recessione del 2001. In conclusione al netto dei conti commerciali e della rettifica sulle scorte l’ economia Usa sarebbe stata probabilmente anche nel terzo trimestre in crescita negativa, come già successo nel quarto trimestre del 2007.