Gli ultimi segnali macroeconomici mostrano “timidi segnali di miglioramento” e nonostante le previsioni a breve termine restino deboli, l’attivita’ economica ritornera’ forte nel contesto di livelli di inflazione bassi e stabili.
Lo ha detto il presidente della banca centrale americana, Ben Bernanke, in un intervento tenuto davanti al Congresso, durante il quale ha precisato che l’efficacia delle misure intraprese dalla Federal Reserve, dal Tesoro e dal governo nel tentativo di riportare la stabilita’ finanziaria su livelli ragionevoli finira’ per risultare fondamentale.
“Sebbene le prospettive economiche sul breve termine siano deboli – ha dichiarato il numero uno della Fed – una serie di fattori dovrebbe promuovere il ritorno a robusti guadagni nell’attivita’ economica, nel contesto di un’inflazione bassa e stabile”.
Bernanke ha inoltre segnalato la necessita’ di fare ancora sforzi in soccorso del sistema finanziario, spingendosi oltre i $700 miliardi di aiuti previsti dal piano gia’ approvato dall’amministrazione Obama, e di prendere misure piu’ aggressive anche al costo di ampliare il passivo del deficit fiscale.
“Se le condizioni finanziarie miglioreranno infatti – ha proseguito Bernanke – l’economia potra’ trarre il massimo giovamento dai piani di stimolo fiscale e monetario, degli effetti benefici del brusco calo dei prezzi dell’energia iniziato l’estate scorsa, e dal miglior allineamento delle scorte e delle vendite aziendali, come pure della sempre maggiore disponibilita’ di credito”.