La Banca mondiale ha rivisto al rialzo le stime sull’economia cinese per il 2009: il Pil salira’ del 7,2%, contro il +6,5% previsto. L’incremento e’ legato ai forti investimenti messi in campo dal governo. ”Stimiamo una crescita del pil del 7,2% nel 2009 e del 7,7% nel 2010”, afferma la Banca mondiale nel rapporto trimestrale sull’economia cinese. ”L’evoluzione dell’economia reale – spiega la Banca mondiale – e’ un po’ migliore di quella che ci aspettavamo tre mesi fa”.
Nel 2009 il pil italiano si contrarra’ invece del 4,9%. E’ la stima di Confindustria che ha tagliato le precedenti previsioni che parlavano di un -3,5%. L’economia dovrebbe tornare a crescere dello 0,7% nel 2010 ma la ripresa sara’ ‘ripida’ e l’Italia ‘vi si inerpichera’ faticosamente’.
Inoltre, nei 2 anni tra il primo trimestre del 2008 e il primo del 2010, la recessione causera’ la perdita di un milione di posti di lavoro (cig compresa). Il tasso di disoccupazione arrivera’ all’8,6% e nel 2010 al 9,3%. Un livello che non veniva piu’ toccato dal 2000, stando ai dati di Confindustria. Il deficit pubblico nel 2009 si attestera’ al 4,9% del pil, scendendo nel 2010 al 4,7%.
Il debito salira’ invece al 114,7% quest’anno e al 117,5% nel 2010, dal 105,7% del 2008. Il livello del deficit per il 2009, sottolinea il Centro studi di Confindustria, ‘e’ attribuibile principalmente alla dinamica delle entrate che, per la prima volta dal dopoguerra, sono stimate in diminuzione: -1,4% rispetto al 2008′.
Il Csc lancia quindi un allarme: ‘Senza crescita, diventano insostenibili gli standard di welfare state e si incrina la coesione sociale’. Le riforme, sottolinea il CsC, ‘offrono gigantesche opportunita’: facendo leva su infrastrutture, istruzione, pa e liberalizzazione il pil italiano puo’ guadagnare almeno il 30%’ in 20 anni.