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ECONOMIA ITALIA: FAZIO, DEFICIT/PIL A 2,7%

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Il governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio ha detto martedì che la stima, avanzata
“prudenzialmente” dal governo di un rapporto deficit/prodotto interno lordo pari
al 2,7% nel 2001 “appare sostanzialmente corretta”.

Parlando in parlamento a proposito del programma quadriennale di programmazione economica e finanziaria (DPEF) del governo, Fazio ha confermato i dati avanzati due settimane fa dal Ministro dell’ Economia Giulio Tremonti.

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Tremonti ha stimato che il deficit pubblico quest’anno arriverà a 65.000 miliardi, un rapporto deficit/PIL del 2,7% quasi il triplo dell’obbiettivo dell’1% che l’Italia ha promesso all’Unione Europea e i governi D’Alema e Amato si erano prefissi.

Il deficit potrà essere abbassato al 2% con le misure già presenti nel DPEF, ha detto Fazio.

L’abbassamento del deficit a zero nel 2003 è possibile ma occorrono riforme di spesa, emersione del nero, riduzione dell’evasione, incremento delle entrate. A legislazione vigente “il pareggio di bilancio non
verrebbe raggiunto neanche nel 2006” che registrerebbe “un disavanzo dello 0,4%”, ha detto Fazio.

Inoltre, “l’obiettivo di un tasso di inflazione dell’1,7% per il 2002 è ambizioso – ha detto Fazio – e non tiene conto del passaggio all’euro”. La Banca d’Italia sta cercando di organizzare questo passaggio in modo che sia “solo un semplice cambio moneta”. Ma è indubbio che l’effetto arrotondamento ci sarà.

L’euro sarà introdotto fisicamente come moneta ufficiale dei 12 paesi membri della zona euro il primo gennaio 2002.

“Mi auguro – ha detto Fazio – che non si trasformi in inflazione ma sia una tantum”.