(9Colonne) – Roma, 6 apr – “Non dobbiamo troppo temere il rallentamento dell’economia americana perchè ha effetti sul resto del mondo meno rilevanti di quanto si pensi”. Così si legge su “lavoce.info” che riporta e commenta alcuni stralci dell’ultimo World Economic Outlook del Fondo Monetario Internazionale. In particolare questo: “Episodi del passato di cali simultanei della crescita in tutto il mondo erano il riflesso di fattori comuni che intervenivano in diversi paesi nello stesso momento, come ad esempio gli shock nel prezzo del petrolio, più che derivare da specifici avvenimenti negli Stati Uniti. E infatti, poiché l’attuale calo Usa è dovuto, almeno finora, a un raffreddamento del mercato immobiliare interno, le ripercussioni sulla crescita in altre parti del mondo sono state minime. Tuttavia, se il calo del mercato immobiliare dovesse allargarsi ai consumi e agli investimenti industriali, le ricadute all’estero sarebbero ben più consistenti. L’adozione di politiche monetarie e di tasso di cambio più flessibili e lungimiranti da parte dei paesi contribuirebbe ad attenuare gli effetti di indebolimenti della crescita che avvengono altrove”.
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