Di Raffaele Perfetto MBA, Manager, esperto di analisi e strategia operativa. Cura il Blog neON @raff_perf
Con il surplus commerciale più grande al mondo e la più bassa disoccupazione dell’eurozona, l’economia della Germania rappresenta un modello per l’Europa. Dalla crisi del 2008 la disoccupazione è diminuita costantemente, scendendo sotto il 5% nel 2018. La Germania ha raggiunto così il secondo posto in Europa in termini di tasso occupazione.
Tuttavia dobbiamo fare alcune considerazioni.
La Germania è anche il posto dove si osserva un problema di bassi salari come riportato in questo articolo del Financial Times. Anche la povertà ha raggiunto il massimo dal momento della riunificazione come si può leggere qui.
Economia Germania, diamo qualche numero
Guardiamo le sezioni Jobs e Society nella seguente figura (dal sito dell’ OECD). Cosa notiamo?
Per agevolare il lettore diamo alcune istruzioni per lettura dei grafici. Nella parte destra della figura, nella colonna Ranking, in colore rosso, notate il posizionamento della Germania in confronto agli altri paesi OECD. Nella colonna Trend invece, riuscite a capire con un colpo d’occhio come sta andando praticamente negli ultimi 20 anni (dati dal 1996 al 2017).
Vediamo che i salari medi in effetti sono cresciuti. Bene. Notiamo anche che il tasso di occupazione è aumentato. Ottimo. E notiamo infine che le ore lavorate invece si sono ridotte. Molto bene. Quindi se il tasso di occupazione è aumentato e le ore lavorate si sono ridotte, oltre ad un fenomeno di produttività potremmo considerare che magari lavorano un po’ tutti, un po’ meno.
Salari e ore lavorate in Germania
Fermiamoci sulle ore lavorate, chiediamoci come è andata la Germania rispetto agli altri in termini di ore lavorate.
Sempre sul sito OECD abbiamo recuperato questi trend (figura sotto) molto immediati. Quello che notiamo è che, tutti in tutti i paesi vediamo un trend di diminuzione delle ore lavorate (i dati partono dal 1982). Ma è la Germania ad avere il valore più basso a 1356.
Un recente articolo sostiene che il miracolo dell’economia tedesca è legato alla riduzione delle ore lavorate causata da un allargamento del bacino di lavoratori. E cioè una maggiore partecipazione al lavoro di donne e anziani e del part time.
Abbiamo recuperato il seguente grafico per quanto riguarda la partecipazione al lavoro nella fascia d’età tra 55-64 anni. Notiamo ancora una volta il trend comune più o meno a tutti i paesi considerati. Eppure si nota anche che la Germania ha avuto una fortissima partecipazione della fascia di età tra 55 e 64 anni. Seconda solo al Giappone.
Guardate la pendenza della curva colore azzurro della Germania (quella nera è la media OECD). Si nota che è tedesca la crescita più rapida.
Germania, lavoratori “poveri” in crescita
Recuperiamo altri dati. Questa volta riferiti alla sezione Society. Guardiamo la sezione Trend, la quarta riga a partire dall’alto e cioè: Poverty rate. A quanto pare il trend in aumento c’è. Osserviamo inoltre che il trend è simile a quello della curva: Permanent immigration flows.
Non possiamo affermare se e quanta correlazione ci sia tra i due fenomeni, ma non possiamo non notare una similarità . Ma per ora trascuriamo questo punto che non è oggetto della nostra breve analisi.
Per concludere affrontiamo anche il punto del lavoro part time e in effetti notiamo come la Germania abbia avuto una forte accelerazione per i contratti di lavoro part time negli ultimi anni.
Abbiamo visto che parlare del successo tedesco basandoci sul basso tasso di disoccupazione non spiega tutta la storia. Di come ad esempio sia distribuita la ricchezza, i dati visti sembrano anche indicare un fenomeno in crescita di “lavoratori poveri” e di un miracolo dell’economia che ha ancora importanti aspetti da considerare.
* MBA, Manager, esperto di analisi e strategia operativa. Cura il blog neOn @raff_perfÂ