(Teleborsa) – “Ci piacerebbe molto sapere in quale remoto paese l’Istat abbia condotto l’indagine sulla soddisfazione delle famiglie circa la propria condizione economica. Si è forse basata sui dati più che ottimistici dell’ISAE?” – si chiedono Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef. Appare del tutto inverosimile, infatti, che ben il 48,4% delle famiglie si dichiari soddisfatto della situazione economica che sta vivendo, in un contesto in cui cassa integrazione e disoccupazione continuano a crescere (rispettivamente la prima raggiungerà nel 2010 un miliardo di ore e la seconda è ormai stabile oltre l’8,5%), mentre il potere di acquisto ed i consumi continuano a diminuire. Esemplare in tal senso il crollo che interessa il settore alimentare, persino per quanto riguarda i consumi di un alimento primario e fondamentale quale il pane che, negli ultimi 3 anni, ha conosciuto una riduzione di oltre il -15%. A dimostrare la drammaticità della situazione, inoltre, contribuiscono anche i dati relativi all’andamento del credito al consumo: dopo il forte rallentamento verificatosi nel 2009 relativamente alle erogazioni in questo settore (pari al -11%), anche nel 2010 si sta confermando un pessimo andamento, con una caduta , secondo i nostri dati, del -5%. Famiglie che perdono il lavoro, che riducono i consumi e abbassano i livelli qualitativi dei prodotti consumati e che ricorrono sempre meno al credito al consumo, come possono essere soddisfatte della propria situazione?
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