L’ATTENTATO CAMBIERA’ PROFONDAMENTE IL COMPORTAMENTO DI CONSUMATORI E INVESTITORI.
Il riassorbimento della crisi avrebbe bisogno di un rimbalzo sostenibile. Gli assurdi crimini commessi contro la nostra grande nazione avranno un effetto smisurato sui nostri cittadini per parecchio tempo.
Le paure e le ansieta’ probabilmente trasformeranno materialmente il nostro modo di vivere e diventeranno le linee guida del nostro comportamento, sia come esseri umani che come consumatori. In quanto investitori, inoltre, siamo stati temporaneamente influenzati dallo shock e dalle notizie negative.
Ma l’enorme tragedia dell’11 settembre ha condizionato quella dinamica e gli investitori dovrebbero essere cauti riguardo alle loro aspettative. In altre parole, gli investitori non dovrebbero aspettarsi che la gente ritorni ai modi di vivere precedenti semplicemente con il passare del tempo.
La tragedia e’ stata cosi’ orribile e personale che la sua impronta indelebile modifichera’ sicuramente il comportamento delle persone e dei consumatori per un lungo periodo.
A CRISI TERMINATA SEGUIRA’ UNA FORTE RIPRESA
Percio’, fino a che la crisi non sara’ completamente riassorbita, aspettiamoci un accentuata debolezza nell’economia americana. Ma quando verra’ riassorbita ritengo che i potenti effetti della politica della Fed, del risparmio fiscale, della ristrutturazione delle imprese, dei rimborsi delle assicurazioni e della domanda repressa torneranno a spingere l’economia e i profitti aziendali. Comunque, dovrebbe trattarsi di un lungo percorso.
SETTE TEMI CARDINE DEL TREND DI BREVE PERIODO
Sono sette i temi che dovrebbero principalmente influenzare l’economia e i mercati nel breve termine:
1) Gli effetti della tragedia probabilmente faranno precipitare l’economia in recessione.
2) Un importante rimbalzo dell’economia e dei mercati forse non avverra’ nella misura in cui la sensazione della crisi rimarra’ diffusa tra la gente.
3) Un rimbalzo dell’economia e dei mercati probabilmente si sviluppera’ in modo simile a quello che c’e’ stato durante la guerra del golfo.
Ricordo che il mercato azionario era crollato del 20% durante quella crisi, ma che poi aveva cominciato un rimbalzo molto forte quando fu chiaro che gli Stati Uniti e gli alleati avevano vinto la guerra.
4) C’e’ un lunga lista di effetti negativi per l’economia dovuti alla tragedia:
* La fiducia dei consumatori scendera’.
* La propensione al risparmio crescera’ non appena la popolazione cerchera’ di aumentare la propria sicurezza e si concentrera’ sui consumi primari.
* Il turismo crollera’.
* La spesa per il tempo libero verra’ ridotta.
* I consumatori staranno di piu’ a casa a guardare la TV per seguire gli sviluppi della crisi.
* Le catene di fornitura saranno interrotte.
* Gli effetti negativi sul benessere dovuti alla debolezza dei mercati azionari saranno inaspriti dall’ulteriore declino dei prezzi delle azioni.
5) Ci sono numerosi controbilanciamenti di questi effetti negativi:
* La Fed ha aggiunto un ammontare di liquidita’ senza precedenti al sistema bancario, portando i tassi di interesse a breve termine al livello piu’ basso da molti decenni.
* Il congresso ha gia’ approvato $40 miliardi di spese supplementari.
* Si sta accumulando una domanda repressa per beni e servizi.
6) Le imprese americane stanno per dare una serie di notizie negative sul loro terzo e quarto trimestre, producendo un effetto “lavabo”.
7) Il grande risentimento mondiale, in particolare da parte di stati furfanti, tipicamente ritenuti nemici degli Stati Uniti, rende piu’ probabile che l’attuale crisi si risolva con una vittoria degli Stati Uniti. A quel punto, l’economia e i mercati cominceranno il forte rimbalzo.
UN CONFRONTO CON IL PASSATO
Non sembrano possibile un confronto con i passati orrori.
Con il dovuto rispetto per le precedenti generazioni, i tragici eventi dell’11 settembre si sono differenziati da ogni altro evento sperimentato dalla nostra nazione.
Diversamente dal passato, l’assalto alla nostra nazione e’ stato un attacco civile piu’ che militare ed e’ avvenuto in una zona centrale. In nessun altro periodo storico, la nostra sicurezza personale e’ crollata cosi’ terribilmente.
Per ora, molti hanno paragonato il momento attuale al ricordo di Pearl Harbor e altre date chiave della storia della nostra nazione. Nel 1915, in seguito all’affondamento del Lusitania, il Dow Jones Industrial Average aveva perso il 4,5%. Il giorno dopo era sceso a un -7,3% cumulativo, ma appena 4 giorni dopo, la performance cumulativa saliva del +3,96%. L’attacco a Pearl Harbor, nel dicembre 1941, provocava una caduta dell’indice Dow del 4,6%, proseguita il giorno seguente fino a -6,58% cumulativo. Il terzo giorno di contrattazioni recuperava fino al -2,7% cumulativo e un mese dopo la performance complessiva era di +3,8%.
La tensione piu’ recente sui mercati si e’ verificata in occasione della guerra del Golfo nel 1991. La guerra ha provocato una reazione che probabilmente simile a quella relativa alla tragedia del World Trade Center. Sebbene non ci fossero state reazioni negative al precipitare degli eventi durante la guerra del Golfo – con l’invasione del Kuwait da parte dell’Iraq il 2 agosto 1990 (il Dow sali’ del 2,2% durante quella settimana) – il Dow era sceso del 9,7% un mese dopo e del 14% tre mesi dopo. Il mercato non recupero’ fino a che gli Stati Uniti e gli alleati non cominciarono la loro campagna per respingere l’Iraq fuori dal Kuwait all’inizio del 1991. Dopo poco, comunque, comincio’ un vigoroso rally.
Il fattore principale che ha permesso la resurrezione nel 1990 e’ stato alimentato dalla potenza militare degli Stati Uniti e dei suoi alleati. La vittoria apparente ha aiutato gli investitori a ristaurare il loro senso di sicurezza personale e fiducia nel mercato.
LA CRISI ATTUALE CREA VOLATILITA’ E PROVOCA UNA TEMPORANEA RECESSIONE
Nella crisi attuale, gli investitori vorranno ottenere la stessa garanzia per cambiare il loro atteggiamento. Comunque, non mancheranno profique opportunita’ di investimento data l’intensa volatilita’ del mercato. Per esempio, numerosi rumors possono causare evidenti oscillazioni giornaliere nel mercato.
Gli eventi tragici fanno precipitare l’economia nella recessione ed essa non ritrova il suo potenziale di crescita finche’ la crisi non e’ finita.
C’e’ una serie di modi in cui l’economia verra’ compromessa dalla tragedia di martedi’.
Prima di tutto verranno indeboliti gli scambi nel terzo e quarto trimestre di quest’anno. Questo calo semestrale corrispondera’ tecnicamente alla recessione. Ci saranno molti settori dell’economia negativamente coinvolti, tanto da non permettere una crescita positiva. Mentre alcune attivita’ saranno solo posticipate, molte resteranno incompiute.
E’ estremamente difficile quantificare l’impatto negativo della tragedia, ma date le seguenti considerazioni e’ possibile fare una stima approssimativa.
ANALIZZIAMO LE VARIAZIONI DEI FATTORI MACROECONOMICI COINVOLTI
1. PROPENSIONE AL RISPARMIO
Consideriamo la propensione al risparmio, per esempio. E’ logico pensare che i consumatori cercheranno la stabilita’ finanziaria aumentando la propensione al risparmio, che e’ calata per molti anni ed e’ ora vicino a zero.
La propensione al risparmio e’ stata spinta al ribasso dai baby boomers (cioe’ nati tra il 1946 e il 1964), consumatori principali degli ultimi due decenni.
I consumatori hanno probabilmente trovato meno soddisfazione nelle loro correnti di spesa passata e la spesa ostentata e’ stata sostituita dai piccoli piaceri della vita, come guardare il sorriso di un bambino o ammirare il tramonto. Se il risparmio aumentera’ del 2%, il volume degli acquisti calera’ di $150 miliardi, facendo diminuire il Prodotto Interno Lordo del 1.5%.
2. SETTORE VIAGGI E TURISMO
Un ovvio settore in crisi sara’ quello dei viaggi che insieme al turismo, costituisce una delle principali industrie del paese, con un volume d’affari di $600 miliardi. Questo business e’ posizionato ai primi posti in 29 stati americani per il numero di personale.
Nel 2000, il settore americano di viaggi e turismo contava 7.8 milioni di posti di lavoro, circa il 6% dell’occupazione totale americana.
Dovuto alla paura di volare in seguito agli attentati, e’ ovvio pensare ad un declino di almeno qualche punto percentuale per tali settori, contribuendo ad un ridimensionamento del Prodotto Interno Lordo.
Se il traffico aereo diminuisce e’ probabile che si diffonda una certa debolezza in diverse aree, ad esempio quella della costruzione aerea.
Infatti, la Boeing ha stimato una perdita della produzione del 20% nel 2002.
3. SETTORE ALBERGHIERO
E’ previsto un potenziale impatto del settore alberghiero sul tasso di occupazione, che potrebbe provocare un calo nella sola NY del 14%, cadendo ai livelli del 1993.
Circa 30 milioni di turisti visitano NY ogni anno, ed il numero diventera’ notevolmente inferiore per una maggior cautela da parte dei turisti.
4. SETTORE DELL’INTRATTENIMENTO
Un altro settore in declino sara’ quello dell’intrattenimento. Gli eventi cancellati costituiscono una perdita non recuperabile.
Ma nel lungo periodo e’ prevista una crescita del settore dovuto a una domanda in aumento.
5. CONSUMI IN CRISI
Probabimente la tendenza al consumo calera’ vertiginosamente. Durante la guerra del Golfo 2 indici della fiducia dei consumatori sono scesi a livelli storici.
L’indice del tasso di fiducia dei consumatori del Conference Board, per esempio, e’ caduto a 50.0 da 114.3 di agosto, similmente alla crisi del Golfo.
L’indice della fiducia dei consumatori di Michigan e’ sceso a 65.0 da 91.5.
Sembra che tali indici non crolleranno come nell’ultima recessione, ma rispecchieranno le condizioni attuali del mercato del lavoro.
I consumi si indeboliranno anche a causa della fragilita’ del mercato azionario. Ad esempio, ad un calo del 5% del mercato azionario corrisponderebbe una riduzione dei consumi di $40 miliardi, riducemdo il PIL di 0.4%. Si deve tenere conto anche che la recente debolezza del mercato accrescera’ tale processo.
Probabilmente, ci sara’ anche un calo dei consumi nel settore automobilistico, uno dei piu’ importanti dell’economia.
Per una serie di motivi, la gente ha deciso di restare a casa dopo la tragedia di martedi’ scorso. Inoltre, si e’ verificato un incremento della quantita’ di connessioni a Internet per ottenere informazioni sull’attentato.
La debolezza nei consumi si tradurra’ in un addizionale fragilita’ del settore industriale, che ha registrato per la prima volta dal 1960 un calo consecutivo di undici mesi.
Il consumo energetico inoltre subira’ una flessione dovuta a tutti questi fenomeni.
6. FED: MAGGIORE LIQUIDITA’ E TAGLIO DEI TASSI
L’enorme volume di liquidita’ inniettata dal mercato e’ uno dei principali effetti economici negativi derivati dall’attentato. Sono stati gia’ immessi $125 miliardi nel sistema bancario.
Come effetto di queste immissioni di liquidita’, i tassi di rendimento a breve termine sono calati drasticamente, come nel caso dei bond a 3 mesi, scesi a 2.65% dai 3,3% prima della tragedia.
Questa operazione della FED permettera’ una piena circolazione di capitale per sostenere le attivita’. Inoltre, cio’ sara’ supportato da un efficiente sistema bancario che agevolera’ il meccanismo dei prestiti.
Il basso livello dei tassi di interesse risultante da questa maggiore liquidita’ nel sistema ha incoraggiato i prestiti, che pero’ subiranno un contraccolpo viste le attuali condizioni di mercato. I rifinanziamenti dei mutui costituiranno un importante settore dei prestiti in aiuto all’economia. Lo scorso anno tale rifinanziamento aveva gia’ segnalato risultati positivi e quest’anno potrebbe raggiungere i livelli del 1998-1999 pari a $750 miliardi.
7. CONTRIBUTI DEL GOVERNO
L’economia sara’ supportata da decine di miliardi di dollari di spese fiscali. Il congresso ha gia’ approvato $40 miliardi di contributi di emergenza, agevolando un aumento del prodotto interno lordo dello 0.5%.
8. RISARCIMENTI ASSICURATIVI
Grossi contributi dalle societa’ assicurative aiuteranno l’economia. Le richieste di risarcimento supereranno quelle relative al disastro naturale dell’uragano Andrew.
Da notare che adesso il pagamento di risarcimenti assicurativi verra’ alimentato dalla liquidazione delle attivita’ finanziarie delle societa’ assicurative.
Tali risorse verranno sicuramente finanziate dagli investimenti delle aziende nel mercato obbligazionario dove le assicurazioni detengono $3.000 miliardi di attivita’.
9. CONCLUSIONE
Nel breve termine, credo che tale tragedia abbia sicuramente cambiato l’atteggiamento generale del consumatore verso l’economia. Ma, come accadde dopo la guerra del Golfo, quando la crisi sara’ assorbita a livello globale, gli americani riacquisteranno fiducia nei mercati, rendendo l’economia USA piu’ forte che mai.