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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono leggermente calati sul breve, mentre sono saliti sul tratto lungo, comportando un aumento dello spread 2-10 anni da 204 a 211pb. I dati preliminari relativi alla crescita nel primo trimestre sono stati pessimi. Il Pil dell’Italia è calato del 2,4% t/t e del 5,9% a/a, variazione peggiore dal 1980. La crescita acquisita nel 2009 (ipotizzando cioè una variazione nulla nei rimanenti trimestri dell’anno) è del -4,6%. Forte calo anche del Pil relativo all’area Euro, in contrazione del 4,6% a/a, anch’esso nuovo livello record. Questa notte Weber (Bce) ha dichiarato che la banca centrale ha fatto abbastanza per sostenere l’economia e che non saranno necessarie ulteriori manovre a meno che la situazione non peggiori in modo marcato. Ha aggiunto che sono attese elevate perdite di posti di lavoro ed è rischioso annunciare la fine della crisi troppo in anticipo, dal momento che potrebbero esservi poi ripercussioni negative sulla fiducia. Negli Usa tassi di mercato in rialzo lo scorso venerdì soprattutto sulla parte a lungo termine. I tassi sono però scesi nuovamente questa mattina dopo la chiusura non favorevole delle principali borse asiatiche ed il posizionamento nuovamente in territorio negativo da inizio anno dell’indice S&P500. Gli operatori appaiono più cauti dopo aver preso atto del rallentamento del peggioramento di alcuni indicatori, tra cui soprattutto quelli di fiducia e recentemente anche alcuni consuntivi come ad esempio il dato sulla produzione industriale di aprile su base mensile, benché la variazione tendenziale rimanga sempre in profondo rosso (-12,5% a/a). Così ad esempio Ubs ha ridotto il peso dell’azionario in portafoglio a neutral da “overweight”. Verosimilmente il clima del mese di maggio potrebbe essere caratterizzato dalla conferma di stabilizzazione dei dati inerenti principalmente la fiducia e dall’altra parte dalla pubblicazione di dati consuntivi ancora non del tutto univoci nel confermare i segnali arrivati in chiave anticipatoria da parte di alcuni indicatori. Sarà importante verificare la partenza di alcuni importanti piani di supporto all’economia come ad esempio il Talf che nella sua nuova veste rinnovata potrebbe registrare un’effettiva partenza nel mese di giugno, così come anche l’avvio del piano di acquisto di titoli tossici, il cd. PPIP (Public Private Investment Program). Questa settimana sono attesi acquisti di Treasury sul segmento 2013-2019. Nel breve il primo supporto sul decennale è a quota 3,08%.
Valute: il Dollaro si conferma ancora molto dipendente dall’andamento dei listini azionari, riposizionandosi sotto quota 1,35 vs. Euro in seguito alla prima settimana in profondo rosso (-5%) dell’indice S&P500, dopo una sequenza positiva pressoché ininterrotta di 9 settimane. In base ai dati allo scorso martedì, gli operatori speculativi hanno nel frattempo aumentato le posizioni nette lunghe di Euro vs. Dollaro, portandole ai massimi dalla metà del 2008. Nel breve il principale supporto si colloca in area 1,34. Apprezzamento dello Yen sia verso Euro sia verso Dollaro sulla scia del calo dei listini azionari asiatici. Nel corso della settimana, verso Dollaro il supporto si colloca a 93,55, la resistenza a 95,70. Verso Euro i supporti si collocano in prossimità di 126 e 124,38. La resistenza a 130. Infine segnaliamo che l’agenzia di rating Moody’s ha abbassato il rating sul debito in valuta straniera del Giappone da AAA a AA2, mentre ha aumentato quello in valuta locale da AA3 ad AA2. L’outlook rimane stabile.
Materie prime: giornata di ribasso per la maggior parte dei componenti dell’indice GSCI. Andamento contrastato per i metalli industriali con il piombo (+3,2%) in evidenza. Forte calo del greggio Wti (-3,9%) sulla scia del ribasso del listino azionario Usa. Tra i preziosi lieve rialzo per l’oro (+0,3%) che si stabilizza intorno ai 930$/oncia. Negativi gli agricoli tra i quali spicca il forte calo del cotone (-4,7%).
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