*Pierpaolo Scandurra è Managing Director di www.certificatiederivati.it. I suoi commenti non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.
(WSI) – Sebbene da inizio anno il bilancio dell’indice S&P/Mib, che da lunedì 30 marzo avrebbe dovuto cambiare la propria denominazione in FTSE/Mib, sia ancora molto pesante, dai minimi del 9 marzo a 12.332 punti e nonostante il tonfo in apertura di settimana l’indice guida del mercato italiano ha piazzato un poderoso rimbalzo che ha riportato le quotazioni a ridosso dei 16.600 punti (+34% dai minimi). L’evidente decorrelazione in termini di performance dai principali mercati europei, causata dalla composizione prettamente finanziaria del paniere principe di Piazza Affari, porta a credere che gli investitori intenzionati a seguire il mercato italiano dovranno convivere ancora per molto tempo con questi movimenti erratici e pertanto può tornare utile sapere qual è il miglior modo per investire sull’indice italiano nell’ipotesi che da ora in avanti il mercato decida di ripartire fortemente al rialzo o di riprendere la via del ribasso.
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Per conoscere quale sarà la risposta dei migliori strumenti di investimento quotati in Borsa Italiana è stata effettuata l’analisi dei payoff di undici certificati selezionati tra centosettantatre prodotti quotati che hanno come sottostante l’indice italiano e di un ETF della Lyxor ipotizzando dieci scenari futuri, calcolati in termini percentuali dai 15.534 punti fotografati sull’indice nella giornata di martedì 31 marzo. Immaginando quattro scenari negativi ( -10%; -20%; -30%; -50%) cinque positivi ( 10%; +20%; +30%; +50%; +80%) e uno di assoluta stabilità dell’indice rispetto ai livelli correnti per un periodo di investimento rispettivamente di circa 18 mesi ( scadenza dicembre 2010) e circa 30 mesi ( scadenza dicembre 2011) si è giunti alla conclusione che al termine dei prossimi due anni e mezzo le migliori performance in un range a scadenza compreso tra -50% e +30% le registreranno alcuni prodotti strutturati. In particolare un Twin Win di Banca Imi, per le sue peculiari caratteristiche di trasformare forti oscillazioni negative dal suo livello strike in guadagni, con una punta di guadagno del 75% risulta il miglior certificato nel range -10% -30%, sempre a patto che nella vita del certificato, il sottostante non tocchi la barriera fissata a 10.046 punti. Per la parte restante del range (0%, +30%), sarà un certificato Bonus di Banca Aletti ad offire le migliori performance.
Con un prezzo lettera pari a 84,1 euro (alla data di rilevazione del 31 marzo), qualora la barriera posta a 9.645 punti ( circa il 42% dai 16.600 punti ) dovesse rimanere inviolata fino alla scadenza questo certificato rimborserà il Bonus del 128% sul valore nominale, permettendo quindi di generare una performance positiva del 52,20%.
Per rialzi superiori al 30% sarà proprio l’ETF, a replica passiva del sottostante, a registrare le migliori performance. Il risultato lo si deve in gran parte all’incasso dei dividendi che questo strumento, al contrario dei certificati, permette di ricevere. La scadenza sufficientemente lunga dei certificati a confronto, pari in media di 2,8 anni, fa si che la sola componente dividendi incida per oltre il 10,23%. Si ricorda poi che è anche stata decurtata nel calcolo dei rendimenti dell’ETF la commissione implicita di gestione pari allo 0,35% su base annua. Va inoltre sottolineato che strumenti come il 100% Certificate (Benchmark) e l’ETF potranno essere venduti in qualsiasi momento con la certezza di conoscere esattamente il prezzo, mentre per tutti gli altri certificati la vendita anticipata sulla scadenza non necessariamente significherà guadagno.
Per le scadenze entro il 2010, per quanto riguarda lo scenario negativo (oltre -30%) sarà un Equity Protection preso “sotto 100” a generare performance positive proprio per il suo rimborso al valore nominale. E’ opportuno far notare come l’unico certificato con opzioni accessorie in grado di ammortizzare i ribassi del sottostante sia il Parachute. In caso di forti perdite del sottostante, proprio per la sua struttura opzionale, riesce a quasi a dimezzare le perdite. Qualora, invece, a scadenza il sottostante si trovasse tra il livello di protezione del certificato e il suo livello strike, riuscirebbe perfino a generare dei profitti. Sono i certificati Bonus che per loro natura generano le performance migliori nei casi di moderati rialzi del sottostante sempre che non venga mai violata la loro barriera. Infine per rialzi molto marcati ( ad esempio in caso di rialzo del 50% ) sarà un Outperformance di Deutsche Bank a generare i maggiori profitti ( +67,25%) essendo un prodotto in grado di attivare una leva (pari al 145%) ai rialzi sopra il suo livello di strike.
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