Primi segnali di risveglio per le principali piazze finanziarie mondiali, che nell’ottava appena trascorsa hanno messo a segno un deciso rialzo allontanandosi così da pericolosi livelli di supporto. A favorire tale reazione da un lato ragioni di carattere tecnico, dall’altro i dati positivi provenienti non soltanto dal fronte macroeconomico, ma anche da quello societario.
Il mese di aprile è stato uno dei più “tosti” per i titoli TMT (tecnologici, media e telefonici), colpiti dal pesante sell-off degli “hedeg funds” che vendevano allo scoperto. Ora i suddetti fondi speculativi hanno iniziato a ricoprirsi al fine di portare a casa profitto. Questa è stata una delle ragione alla base del rialzo delle ultime settimane.
Non bisogna però trascurare le buone notizie provenienti dal fronte macroeconomico, con la produzione industriale che è cresciuta per il quarto mese consecutivo. A riportare la fiducia nei consumatori, comunque, sono state le trimestrali positive di società come Cisco, Beas e Applied Materilas, con risultati che hanno superato quelle che erano le stime iniziali.
Insomma i risparmiatori aspettavano buone notizie dal fronte societario, sono stati accontentati e i mercati hanno subito risposto positivamente. Il Dow Jones è riuscito a recuperare l’importante livello psicologico dei 10.000 punti, il Nasdaq Composite ha superato le importante resistenza poste a 1.650 e a 1.700 punti e a Piazza Affari, infine, il Mib30 si è allontanato dalla pericolosa area di supporto posta a 30.500-29.500 punti, portandosi a ridosso dei 32.000 punti.
Ora è fondamentale capire se ci troviamo di fronte a un semplice rimbalzo tecnico oppure a una possibile inversione di tendenza. In tal seno gioca un ruolo fondamentale il livello chiave del Nasdaq Composite individuato in area 1.780, trendline ribassista in atto dai massimi di dicembre 2000.
Se l’indice hi-tech statunitense riuscirà a superare tale resistenza dinamica allora sarebbe lecito iniziare a parlare di inversione di tendenza. In caso contrario ci troveremo di fronte a un semplice rimbalzo tecnico che potrebbe vedere una nuova discesa dei corsi da parte del Nasdaq con obiettivo a 1.387 punti, minimi del 21 settembre.
E non saranno soltanto i telefonici e i tecnologici a beneficiare di una eventuale ripresa delle piazze finanziarie. Nella lista degli “eletti”, infatti, ci sono anche i titoli del settore media.
A lanciare il segnale di allarme i dati relativi alla raccolta pubblicitaria di alcuni grandi “player” statunitensi, decisamente superiori alle attese. Il peggio dunque potrebbe essere passato e questo potrebbe essere proprio il momento giusto per entrare sul comparto “media”.
Tra i titoli da tenere sotto controllo si segnalano in particolar modo Mediaset e L’Espresso. La prima, infatti, è riuscita a ridurre l’impatto negativo della raccolta pubblicitaria (calata notevolmente in questi ultimi anni) attraverso una contrazione degli investimenti in diritti tv e un taglio dei costi di programmazione. E i risultati relativi al primo trimestre dell’anno seppur negativi sono stati in linea con le stime degli analisti.
Da un punto di vista tecnico il titolo appare sorretto da un buon trend di medio-lungo periodo che ha trovato origine nei minimi di settembre 2001 a quota €4.92. Ora il titolo si trova a ridosso della suddetta linea di tendenza in area €9.10-€9, la cui tenuta appare fondamentale per una ripresa del movimento ascendente.
In caso contrario, infatti, i corsi potrebbero scivolare verso €8.70 prima e verso quota €8.30 in seguito. Dei chiari segnali di forza, invece, arriveranno dal superamento di €9.70, livello attorno al quale transita la trendline ribassista originata dai massimi di gennaio 2001.
Per entrare sul titolo, comunque, è consigliabile attendere il superamento di quota €10, con un primo target a €10.50 e uno stop-loss proprio in area €9.70. Sopra €10.50, poi, si aprirebbero ulteriori margini di ascesa verso €11.10-€11.30 prima e verso quota €12 successivamente.
Si mantiene positiva, infine, anche l’impostazione tecnica de L’Espresso che dai minimi di febbraio sta oscillando all’interno di una canale rialzista di medio periodo. Ora il titolo sta testando l’area di resistenza a €4.70-€4.80. Si potrebbe entrare in acquisto sul titolo al superamento di €4.80 puntando al raggiungimento di quota €5 e posizionando lo stop-loss a quota €4.70. Sopra €5 si potrebbe incrementare il peso del titolo sul proprio portafoglio per i target a 5.20 prima e a €5.40-5.50 in seguito.
Un primo segnale di debolezza, invece, arriverà dal cedimento di €4.40. In una siffatta ipotesi, infatti, per il titolo editoriale si aprirebbero margini gi discesa verso €4.20 prima e verso quota €4 in seguito. I livelli critici, comunque, si mantengono ancora abbastanza distanti e soltanto il cedimento di €3.70 comprometterebbe il trend rialzista in atto dai minimi di settembre, facendo scivolare le quotazioni del titolo verso €3.30 prima e verso €3 poi.
*Gabriele Petrucciani è analista indipendente di Milano.