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E la Federal Reserve allontana la possibilita’ di supporti pro-ripresa

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New York – Non c’è spazio per ulteriori misure monetarie accomodanti, a meno di un forte calo della crescita economica Usa o di un calo della crescita dei prezzi al consumo sotto il +2%. Questo il messaggio dato dalle ultime minute della Federal Reserve, la Banca centrale degli Stati Uniti. Sempre più lontana dunque la possibilità di un nuovo programma di acquisti di asset, un Quantitative Easing (QE3).

“Un paio di membri (del comitato di politica monetaria, FOMC) hanno indicato che ulteriori stimoli potrebbero essere necessari solo in caso il processo di ripresa dovesse perdere la spinta o l’inflazione dovesse rimanere sotto il 2%”, si legge nelle minute del meeting dello scorso 13 marzo. Parole in contrasto con le precedenti minute di gennaio, in cui si diceva che le condizioni attuali erano favorevoli per ulteriori misure a supporto della crescita.

Arrivano dunque segnali di una minore necessità di stimoli monetari. In aggiunta, conferme di quanto già annunciato in gennaio, ovvero di voler mantenere i tassi di interesse “eccezionalmente bassi”, prossimi allo zero, almeno sino alla fine del 2014.

La minore probabilità di un ulteriore supporto dalla banca centrale Usa pesa sull’andamento di Wall Street in chiusura, portando in rialzo i rendimenti dei Treasury. L’indice S&P500 chiude con -0,40%, a 1.413,88 punti, mentre i Treasury a 10 anni sfiorano il 2,3%.