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E LA CRISI SUBPRIME SBALLA I CONTI DI NEW YORK CITY

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New York City incassera’ nel 2007 1/3 in meno in tasse da Wall Street, cioe’ un ammanco in gettito fiscale di circa $1.1 miliardi. Motivo: il caos nel settore creditizio esploso con la crisi dei mutui subprime. La Big Apple vive il piu’ pesante ridimensionamento del comparto finanziario dall’11 settembre 2001. Il credit crunch e’ gia’ costato alle grandi banche d’affari decine di miliardi di svalutazioni e ha provocato il siluramento di due tra i massimi protagonisti di Wall Street, il CEO di Merrill Lynch Stan O’Neal e quello di Citigroup Chuck Prince.

Il buco nel budget del comune di New York e’ dovuto ai minori profitti delle banche, alla riduzione drastica dei bonus annuali e ai licenziamenti programmati o in arrivo. Il tutto costera’ circa $175 per ogni adulto che vive a New York. City Hall, cioe’ il comune, ricava il 9% del gettito fiscale da Wall Street, pari a $3.3 miliardi. Nel 2006 il comparto finanziario ha pagato una cifra record in bonus di $33.6 miliardi, stando a statistiche ufficiali. Un calo stimato prudentemente in -40% dei bonus significherebbe $13.4 miliardi in meno quest’anno, cioe’ $490 milioni di minor gettito fiscale per il comune.

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Per adesso sono stati annunciati a livello nazionale 98.700 licenziamenti, di questi circa il 20%, cioe’ 20.000, sono previsti a New York State e la meta’, cioe’ 10.000, a Manhattan. Nella drastica riduzione di personale dovuta al credit cruch sono coinvolti colossi come Merrill Lynch, UBS, Citigroup, Bear Sterns e centinaia di piccole boutique finanziarie con sede a Manhattan e dintorni. “Non credo che ancora abbiamo un’idea chiara di quel che potra’ accadere”, commenta John Challenger, CEO di Challenger, Gray & Christmas, una societa’ di consulenza che monitora il mercato del lavoro. “Dobbiamo aspettare e vedere. Ma il caos potrebbe portare a condizioni molto difficili in futuro. Si comincia a intravedere solo adesso la dimensione del fenomeno”.

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