Società

E GOOGLE
SI TINGE DI NERO

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(WSI) –
Google cambia veste e si tinge di nero. La più celebre e visitata pagina web potrebbe fare a meno in futuro della sua caratteristica principale: il logo e la griglia per la ricerca in mezzo a una pagina bianca. Da qualche tempo a Mountain View è stata varata una versione che ha un insolito sfondo nero, l’idea è stata ispirata da un articolo pubblicato su un blog (ecoIron curato da Mark Ontkush) all’inizio del 2007 in cui veniva fatto notare come la pagine bianche dei monitor (come la schermata di Word, o tutti i siti web con sfondo chiaro) consumassero più energia di quelle nere: il venticinque per cento in più per la precisione. Impossibile non cadere in tentazione per l’azienda del momento e, visto anche la semplicità di realizzare la cosa, in poco tempo è nata Blackle. Google nera ed ecosostenibile. Un ritorno al passato in un certo senso, visto che lo sfondo nero era tipico dell’informatica anni ’70 e ’80, Star Wars docet.

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750 MEGAWATT ORA – Visto che su Google vengono effettuate in media 200 milioni di ricerche al giorno, risparmiare un quarto del consumo equivale a qualcosa come 750MWh all’anno. E Blackle riporta sotto la griglia per la ricerca la quantità aggiornata di watt in non consumati grazie alla loro idea. I calcoli del risparmio energetico sono stati fatti da Onktush sui dati forniti dal Dipartimento dell’energia Usa, quindi nessuno ha osato metterli in discussione. A Mountain View hanno affidato i lavori alla società australiana Heap Media che ha realizzato Blackle. Non è quindi un progetto ideato né realizzato a Mountain View ma fa parte delle tante collaborazioni che Google ha stretto con numerosi partner per lo sviluppo di soluzioni compatibili.

MONITOR LCD – A mettere però in discussione l’operazione nel suo complesso è stato un articolo del Wall Street Journal che ha dimostrato la quasi inutilità degli sfondi neri. I dati del Dipartimento di Energia e i calcoli di Onktush sono corretti ma non corrispondono alla dotazione hardware di oggi. Il risparmio dal bianco al nero si ha solo se si utilizzano i vecchi monitor, quelli col tubo catodico o Ctr, per i nuovi sottili e riposanti Lcd a cristalli liquidi i calcoli non tornano.

Il giornalista del Wall Stree Journal ha infatti verificato l’attendibilità dei calcoli teorici e, affidandosi sempre al Dipertimento per l’Energia ha scoperto che per i monitor a cristalli liquidi i colori dello sfondo non fanno quasi alcuna differenza. E considerando che i monitor Lcd rappresentano ormai i tre quarti degli schermi in circolazione, l’iniziativa di Blackle rimare meritevole solo in termini di principio, come ammette lo stesso fondatore di Heap Media, sollecitato a commentare i dati energetici sui nuovi monitor: «Anche se il risparmio è inferiore alle attese l’atteggiamento è corretto, è dalle piccole attenzioni quotidiane che si deve iniziare». L’aspetto positivo della parziale smentita è che potremo fare a meno di rovinarci gli occhi a leggere testi bianchi su sfondi neri, non proprio l’ideale per la vista.

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