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E gli investitori si rifugiano sempre più nei Treasury e nei Bund

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(WSI) –Tassi di interesse: il tasso decennale tedesco continua a segnare nuovi minimi, scendendo in mattinata al 2,23%. Poco variato invece il tasso a due anni.

In mattinata è stata pubblicata la lettura finale del Pil tedesco del secondo trimestre che ha confermato il forte rialzo trimestrale di 2,2%, grazie anche al buon recupero dei consumi privati che dopo tre trimestri hanno fornito un contributo positivo alla crescita. Le esportazioni nette e gli investimenti hanno invece apportato un contributo dello 0,8% ciascuno.

Intanto i Pmi manifatturiero e servizi stanno evidenziando la possibilità di un rallentamento della crescita nei prossimi mesi. Entrambi gli indici infatti in Germania ad agosto hanno registrato un calo, che però al momento non desta preoccupazione in quanto nel terzo trimestre è lecito attendersi un rallentamento del Pil soprattutto dopo i buoni dati del secondo trimestre.

Il Tesoro italiano ieri ha annunciato la cancellazione dell’emissione di Btp indicizzati all’inflazione in programma il prossimo venerdì, a causa della minore liquidità del mese di agosto ed in assenza di particolari esigenze di finanziamento. È stato inoltre annunciato l’emissione di un nuovo decennale per il 30 agosto.

La Bce ieri ha annunciato che oggi drenerà 60,5 Mld€ per gli acquisti di bond effettuati fino a venerdì scorso. Nell’ultima settimana sono stati acquistati 338 Mln€ di bond dell’area Euro. Negli Usa tassi di mercato in calo, con accentuazione del movimento questa mattina dopo la chiusura in negativo dei listini asiatici. Il dibattito sulle prospettive dell’economia Usa si intensifica, come del resto accaduto anche all’interno della Fed nel corso dell’ultimo meeting del 10 agosto.

Il Wsj oggi riporta alcune indiscrezioni in merito proprio all’ultimo Fomc, nel corso del quale la divergenza di opinioni è stata piuttosto accentuata, malgrado nel comunicato ufficiale sia risultato un solo dissenziente. Il tema principale è come procedere in un contesto in cui l’economia appare ancora bisognosa del supporto della Fed, dopo che per buona parte dell’anno il tema centrale era stato invece quello della riduzione degli asset in portafoglio.

Al momento gli operatori appaiono maggiormente preoccupati delle prospettive di uno scenario più simile a quello giapponese. Eppure ieri, nel corso dell’asta da 7Mld$ sui titoli trentennali indicizzati all’inflazione, si è registrato un livello record di copertura dell’offerta pari a 2,78 volte. Si tratta del riflesso verosimilmente di due fattori: da un lato il timore di rischi estremi (inflazione/deflazione); dall’altro il focus sui Treasury che al momento agli occhi degli operatori appaiono, insieme ai Bund tedeschi, un rifugio sicuro.

Sul mercato azionario è continuato il flusso di notizie in merito a fusioni ed acquisizioni: Hp ha ieri offerto 1,6Mld$ per l’acquisto di 3Par, un’azienda operante nel comparto dell’archiviazione dati. Oggi l’attenzione sarà sui dati sul comparto immobiliare.

Valute: euro ancora in deprezzamento vs dollaro. La tendenza degli operatori ad operatore in ottica di flight to quality insieme al riemergere di tensioni sul caso irlandese oltre infine ad un basso livello di posizioni lunghe in dollari da parte degli speculatori, aiutano a comprendere il movimento in atto.

Nel breve il principale supporto è in area 1,26, pari al 50% del ritracciamento del movimento dai minimi di giugno ai massimi di luglio. I ribassi delle borse Usa ed asiatiche causati da nuovi timori relativi alla crescita globale, hanno dato luogo ad un apprezzamento dello yen sia vs euro sia vs dollaro.

Verso euro il cross è sceso ai minimi dal 2001 rompendo al ribasso il supporto 107,35. La rottura confermata al termine della sessione londinese potrebbe dar luogo ad una discesa fino a 105,50. Verso dollaro lo yen è calato al di sotto del supporto 84,75, toccando i massimi da 15 anni. Sul cross il supporto successivo si colloca a 83,50.

Alla luce del movimento dei cambi e del calo della borsa giapponese, la BoJ potrebbe annunciare presto ulteriori misure di easing quantitativo anche prima della prossima riunione ufficiale prevista per il 7 settembre. Un intervento diretto sui cambi potrebbe essere più probabile solo su livelli prossimi o sotto il massimo storico di 80.

Materie Prime: prosegue il calo del greggio Wti (-1%), sceso per il quinto giorno consecutivo. Lievi cali per i metalli industriali con il nichel (-1,7%) che ha registrato il ribasso più marcato. Intorno alla parità i preziosi. Tra gli agricoli in rialzo grano (+2%) e zucchero (+0,6%).

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