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E GLI INSIDER
VENDONO

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(WSI) – Insider particolarmente aggressivi nel mese di gennaio: il rapporto fra vendite e acquisti delle azioni delle compagnie di cui a vario titolo fanno parte è schizzato a 24.55 volte. Si tratta del secondo dato più elevato degli ultimi 23 mesi. Da marzo 2004 in poi, l’unico valore più elevato è stato registrato a luglio 2005.

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La casistica a disposizione permette di pervenire a conclusioni pressoché definitive su questo inusuale indicatore: quando il rapporto, in termini di controvalore, fra vendite e acquisti degli Insider (presidenti, amministratori, direttori finanziari, ecc.) supera le 22 volte, siamo il più delle volte in presenza di un segnale di vendita, che viene meno o in seguito ad un marcato e soprattutto prolungato ridimensionamento del mercato, o se successivamente interviene una lettura particolarmente (e relativamente) bassa.

Il grafico a fondo pagina mostra l’andamento del Sell/Buy ratio dal minimo di marzo 2003 in poi. Le letture superiori alle 22 volte sono state registrate a:

– settembre 2003 (“falso segnale”, minimo del mercato);
– febbraio 2004 (ottimo segnale, massimo seguito da una correzione di cinque mesi e mezzo);
– marzo 2005 (il mercato ha corretto fino alla seconda metà del mese successivo);
– luglio 2005 (il mercato ha corretto per due mesi e mezzo);
– novembre 2005 (il mercato non ha corretto, ma rispetto al massimo di novembre a 1270 punti non si è più sostanzialmente migliorato).

La lettura di gennaio 2006 – 24.55 – è rilevante non solo perché ancora una volta relativamente elevata (e ciò dovrebbe anticipare una correzione di diverse settimane, se non di alcuni mesi), ma anche perché non giunge isolata. Il grafico in alto riporta l’andamento della media a tre mesi di questo dato, media che evidentemente si è spinta ora a quota 19.1: si tratta del livello più elevato da marzo 2004, quando iniziò una correzione di diversi mesi.

Insomma, gli investitori che vantano una posizione privilegiata per trovarsi all’interno delle aziende di cui compravendono le azioni, sembrano avere le idee abbastanza chiare circa le prospettive di Wall Street per i prossimi mesi.

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