(9Colonne) – Roma, 30 mag – Ammonta a tre miliardi di euro il giro di affari sul traffico di animali delle organizzazioni criminali. Lo dice la relazione della Lav, Lega anti-vivisezione, presentata oggi presso la Camera dei Deputati, presente anche il presidente del Senato Franco Marini. Nel solo settore dell’ippica le corse clandestine e i traffici illegali producono un miliardo di euro. Lo scorso anno la polizia ha sequestrato 143 cavalli, denunciato 273 persone e arrestate 53. Le indagini hanno portato anche al sequestro di un ippodromo, 3 maneggi e oltre 10 mila confezioni di farmaci e sostanze vietate. Un altro fenomeno con un forte giro d’affari, stimato sui 400 milioni di euro annui, è quello della “cupola del bestiame”, che raggruppa in sé reati disparati, dalle truffe ai danni dell’Erario, dell’UE e dello Stato, al traffico illegale di medicinali; dal furto di animali da allevamento, alla falsificazione di documenti sanitari, fino alla procurata epidemia e diffusione di malattie infettive, attraverso il commercio di prodotti provenienti da animali malati. Il risultato è una sorta di mercato parallelo in cui sono conniventi anche venditori e veterinari pubblici, che permettono anche la macellazione in strutture statali. Altre attività segnalate dal rapporto sono il furto di bestiame, che coinvolge 100mila animali l’anno; le sofisticazioni alimentari; e i traffici di medicinali, che porta nelle casse delle farmacie coinvolte 65 mila euro al mese. Diffuso anche il bracconaggio, fenomeno che coinvolge anche trafficanti di armi, persone che affittano postazioni di caccia e commercianti di animali vivi, che hanno un guadagno di 250mila euro l’anno nei mercati di Palermo e Napoli. Il settore di bestie morte ha invece un volume d’affari di 5 milioni di euro, senza contare i guadagni legati alla fauna esotica protetta che arrivano fino a 500 milioni di euro l’anno. La stesa cifra gira intorno ai traffici di cani (solo dall’Europa dell’est sono stati importati 300 mila cuccioli) e alla gestione dei canili, spesso sovraffollati e inadeguate sul profilo strutturale e sanitaria; sembra invece ridimensionato il fenomeno delle lotte clandestine.
Iscriviti alla Newsletter per rimanere sempre aggiornato sul mondo dei mercati, dell'economia e della consulenza finanziaria.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
Le banche europee sono sulla strada per registrare una crescita zero dei prestiti per mutui ipotecari quest’anno a causa degli alti tassi di interesse, ma si prevede una ripresa già a partire dal 2025. Mai un dato era stato così negativo da dieci anni (+ 0,2% nel 2014).
Le diseguaglianze tra Nord e Sud passano anche attraverso gli stipendi. La conferma arriva dall’ultima analisi dalla CGIA Mestre che, sulla base dei dati Istat e Inps, ha evidenziato nei salari annuali un gap medio del 35%.
Nell’accordo di rinnovo siglato a luglio, è stato definito un incremento economico in busta paga di 435 euro medi mensili, con il primo versamento di 300 euro a decorrere da settembre.