E’ euforia sui bond di Saddam. Gli investitori stanno addirittura iniziando a preferire i titoli di Stato iracheni a quelli emessi da alcune societa’ di tlc e compagnie aeree americane.
Secondo l’agenzia di stampa Bloomberg, alcuni money manager starebbero acquistando titoli del debito pubblico iracheno (che ammonta a $11 miliardi) a 16 centesimi per ogni dollaro di valore nominale.
La cifra e’ pari al doppio di quella che si pagava lo scorso settembre (8 centesimi), quando un conflitto sembrava molto meno probabile. E la questo nonostante l’Iraq abbia deciso di non ripagare neppure un centesimo del debito di $62 miliardi accumulato dalla Guerra del Golfo.
Per fare un paragone con altri titoli del reddito fisso, i bond di AMR Corp., casa madre di America Airlines, vengono scambiati a 13 centesimi per dollaro, mentre quelli di Ual, parent company di United Airlines, variano tra 19 e 25 centesimi per dollaro.
Perche’, quindi, il mercato giudica i titoli iracheni meno speculativi delle compagnie aeree e delle societa’ telecom statunitensi? La risposta e’ semplice: gli investitori scommettono che sotto l’occupazione americana il Paese sara’ in grado di utilizzare le proprie risorse naturali per ripagare parte del debito.
Ricordiamo che l’Iraq e’ il secondo Paese al mondo in termini di riserve petrolifere.