Società

E AMMORBIDITE
I TASSI!

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(WSI) – L’Ocse, mediante il dipartimento economico, diretto da Jean-Philippe Cotis, ha chiesto alle quattro banche centrali delle economie avanzate, la Fed, la Bce, la Banca di Inghilterra e la Boj giapponese, di adottare una politica dei tassi più morbida. Il rincaro del petrolio di 20 dollari da maggio, ha osservato l’Ocse, non ha generato un sostanziale aumento dell’inflazione, mentre ha inserito nelle economie avanzate fattori di rallentamento economico che vanno tenuti in conto in sede monetaria.

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E’ quanto è stato sostenuto dopo il rialzo del barile oltre i 65 dollari: ha generato scarsi effetti inflazionistici, mentre causa deflazione tramite la riduzione della domanda globale. Un effetto paragonabile a quello che avrebbe l’adozione di un rincaro dell’Iva, che fosse sterilizzato (il provento del rincaro del greggio, in effetti, va all’estero).

Mentre alla Boj, Jean-Philippe Cotis, a nome dell’Ocse, suggerisce di non accrescere il tasso zero e alla Fed consiglia di addolcire la politica di inasprimento del tasso, volta a moderare una congiuntura economica troppo impetuosa, per l’area dell’euro egli sembra riproporre la tesi di una riduzione del tasso del 2 per cento, che aveva già avanzato, nel precedente rapporto, anteriore a questo rincaro.

E il suggerimento del ribasso di tasso, ora, viene fatto anche per la Banca di Inghilterra (la raccomandazione precedente non era in questo senso). Ciò perché la congiuntura europea appare molto debole e il rincaro del petrolio potrebbe indebolirla ancora. Ci sono, insomma, pericoli di stagnazione, se non di depressione. La Bce non gradì, a maggio, l’invito ad abbassare il tasso, perché, a quanto sembra, non considera fra le sue priorità la crescita economica europea. E non sembra, neppure adesso, disposta a far sue le preoccupazioni che l’Ocse avanza da Parigi.

Anziché occuparsi tanto della reputazione del governatore Fazio a Francoforte, sarebbe importante chiedersi se sia giustificato che la Bce continui a trascurare, anzi a mostrare irritazione per i suggerimenti imparziali che le vengono dalla maggiore organizzazione economica internazionale. Non dovrebbe fare parte della sua reputazione la capacità di tenerne conto.

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