Il presidente della Banca Centrale Europea, Wim Duisenberg, ha affermato che entro due mesi l’euro zona è in grado di portare l’inflazione armonizzata al di sotto del 2% e di lasciarla a quel livello per tutto l’anno e quello successivo. Oggi, ha detto Duisemberg, i rischi per la stabilità dei prezzi nel medio termine “appaiono più equilibrati che non alla fine del 2000”.
La BCE tuttavia non se la sente ancora di abbandonare la sua politica del wait and see, aspetta e vedi, sul fronte dei tassi di interesse che anche oggi non sono stati ritoccati. Del resto, ha assicurato il presidente, “la crescita di Eurolandia rimarra’ robusta, vicina al 3% sia nel 2001 che nel 2002, non ci sono segnali che mostrino impatti negativi sulla zona euro a causa del rallentamento dell’economia USA”. Oggi come oggi “la velocità di crescita dei prezzi energetici sta rallentando, mentre quelli alimentari e dei servizi crescono”.
Quanto all’euro e al suo andamento, Duisemberg ha detto che “non e’ un obiettivo in se’ per la BCE; quando abbiamo ritenuto che l’euro fosse troppo debole, in settembre-ottobre dell’anno scorso, siamo intervenuti, se non lo facciamo vuol dire che non siamo preoccupati ne’ dal livello ne’ dall’andamento del mercato”.
(Vedi Tassi UE: Banca Centrale Europea non li tocca e Euro si allontana da parità col dollaro)