New York – In seguito alla legge passata di recente negli Stati Uniti, che consente a circa 30.000 droni di operare sui cieli del paese entro il 2020, un nuovo documento dell’aviazione avverte sull’utilizzo dei dati raccolti. Potranno essere conservati per tre mesi e scrutinati a piacere dal Pentagono. Una sorta di spionaggio della popolazione americana.
“Le istruzioni (contenute nel documento), datate 23 aprile, ammettono che l’aviazione non può condurre legalmente una sorta di ‘sorveglianza senza consenso’ sugli americani, ma affermano che in caso i droni dovessero ‘accidentalmente’ raccogliere dei dati durante lo svolgimento di altre missioni, l’intelligence militare ha tutti i diritti di studiarne i contenuti per determinare se tali individui possono essere oggetto di approfondimenti da parte dei servizi di sicurezza”, si legge nell’articolo che ha messo in luce il problema, pubblicato da Steve Watson su InfoWars.
“Le immagini raccolte potranno includere persone e proprietà private, senza consenso preventivo”, e il Pentagono si riserva la capacità di rigirare il materiale ad altre agenzie governative correlate, a piacere.