Economia

DPEF NEL MIRINO DI ALMUNIA

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(9Colonne) – Bruxelles, 10 lug – Il commissario agli Affari economici e finanziari dell’Unione europea Joacquin Almunia è preoccupato. Il Dpef elaborato dal governo italiano “non è all’altezza degli obiettivi” fissati nel Patto e dal Consiglio Ue, ha spiegato al termine del vertice dell’Ecofin a Bruxelles. Il raggiungimento del pareggio di bilancio per il 2010, ha detto Almunia, è “difficile ma non impossibile”. Almunia ha detto di apprezzare gli sforzi e la trasparenza del governo nel tentativo di consolidare le finanze pubbliche, ma ha ammonito sui “rischi legati alla riforma del sistema pensionistico italiano”: la riforma, ha spiegato, “deve essere neutra da un punto di vista del bilancio per non creare ancora più difficoltà al sistema dei conti pubblici italiani”. Almunia chiede all’Italia di correggere alcune “anomalie” che il sistema previdenziale nazionale presenta rispetto a quelli degli altri partner, in primo luogo sul fronte dell’età pensionabile e della differenza tra uomini e donne. Il ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa ha ammesso che da parte dell’Unione Euopea c’è “comprensione e preoccupazione”. Atteggiamenti che il titolare del Tesoro in parte condivide: ma ai colleghi Padoa-Schioppa ha ricordato le posizioni da lui assunte in occasione della riunione informale di primavera, quando aveva avvertito di poter “raggiungere il pareggio di bilancio solo nel 2011 e non nel 2010, e di non potersi impegnare a destinare l’intero eventuale extragettito al miglioramento strutturale dei conti”. Comprensione nei confronti dell’Italia è stata espressa da parte dei ministri economici europei. Il ministro tedesco delle Finanze, Peer Steinbrueck, ritiene per esempio che Padoa-Schioppa abbia bisogno del sostegno degli altri ministri delle Finanze Ue per riuscire a tagliare il deficit di bilancio. “Padoa-Schioppa ha bisogno del supporto dell’Ecofin – ha detto Steinbrueck – per rendere chiaro in Italia che anche gli italiani hanno tutto da guadagnare a rispettare i vincoli del patto di stabilità e di crescita”.