Il Dow Jones e’ tornato sui livelli del 1999. Ma nonostante tutti gli sforzi possibili, i media non sono riusciti a comunicare lo stesso entusiasmo provato allora, quando il 29 marzo di dieci anni fa il paniere delle 30 blue chip industriali Usa ha superato quella soglia per la prima volta nella storia.
Non si puo’ negare che molti, nelle sale trading delle banche di mezzo mondo occidentale, siano rimasti incollati l’altro giorno agli schermi tv e ai terminali Bloomberg e Reuters, in quegli attimi, e un coro di voci esultanti si e’ levato al testimoniare il raggiungimento del traguardo a cinque cifre. Sia su Internet che in TV hanno iniziato a moltiplicarsi titoli e notizie flash sull’argomento. Per qualche strano motivo, l’evento di mercoledi’ non ha la stessa valenza che ebbe la prima volta. Si e’ trattato di un momento di eccitazione quasi liberatorio, di sorrisi diciamo piu’ forzati.
La questione e’ semplice. Forse sono in pochi a pensare che un numero senza un apparente significato particolare, come 10.000, possa innescare un movimento ribassista o rialzista di grande portata. Invece e’ proprio cosi’. Intanto e’ sicuramente possibile che alcuni investitori, in particolare quelli che hanno perso il treno negli ultimi sette mesi, lo reputino un invito irrinunciabile per entrare adesso prima che sia troppo tardi. Questo potrebbe spingere il mercato ancora piu’ in alto, con una forte accelerazione. Ma poi verrebbe di sicuro la fatidica resa dei conti. Domanda: siete tra questi investitori, quelli ancora fuori dalla grande Wall Street che crea tante ricchezze, tra quelli che finora hanno perso il maxi-rialzo e adesso pensano di entrare? Per chiarirvi qualche dubbio, finite di leggere l’intero articolo, con tutti i dettagli, con l’avvertenza che e’ riservato agli abbonati a INSIDER – Situation Room. Ricorda che ti puoi abbonare in pochi secondi. Per 1 mese, costa solo 0.77 euro al giorno. Provalo ora!