Nonostante il forte balzo in avanti dei giorni scorsi, il Dow Jones ha chiuso il mese di luglio in forte calo, facendo registrare il quarto mese consecutivo di ribassi, un evento che non si verificava dal periodo compreso tra dicembre 1981 e marzo 1982. Allora, l’indice industriale perse 66,21 punti, pari al 7,4% del suo valore. Ben piu’ pesante la perdita registrata negli ultimi quattro mesi, che e’ stata di 1.667,35 punti, pari al 16%.
Lo scorso mese il Dow ha ceduto il 5,48%, in termini percentuali il calo maggiore per il mese di luglio dal 1986. Dall’inizio dell’anno l’indice delle blue chip ha perso il 13%, pari a 1.300 punti.
La situazione e’ ancora piu’ drammatica per l’S&P 500, che a luglio ha perso addirittura il 7,9%, un calo che non si verificava da oltre mezzo secolo. Tutti e 10 i settori industriali dell’indice hanno terminato il mese in rosso.
E che dire del Nasdaq, che ha appena archiviato il peggior luglio della sua storia, con una perdita di ben il 10%?
Fino alla scorsa settimana, l’azionario Usa ha attraversato il periodo di vendite piu’ pesanti dal crollo del 1987, con il Dow sceso ai livelli del 1998 e il Nasdaq e l’S&P 500 ai minimi dal 1997.
Il forte balzo in avanti dei giorni scorsi, con l’azionario che ha messo a segno il piu’ significativo rally su quattro sedute dal 1933, ha colto di sorpresa gli investitori, che ora si chiedono cosa faranno adesso i mercati e se questo recupero sia sostenibile.
Secondo Michael Krause, analista di J.P. Morgan Chase, il rimbalzo era largamente previsto dopo il “pessimismo irrazionale” che aveva affossato i mercati. “Quello che abbiamo appena vissuto e’ un rimbalzo dopo una situazione di ipervenduto – spiega Krause in un’intervista al Financial Times -. La domanda adesso e’ se abbiamo toccato un qualche tipo di fondo”. Per Krause, nel breve periodo i mercati continueranno nei loro estremi: cosi’ come abbiamo visto troppo pessimismo vedremo adesso troppo ottimismo. L’analista prevede che il Dow Jones riuscira’ a riagguantare quota 9.000 verso meta’ agosto, per poi tornare a scendere fino a “toccare un nuovo minimo dell’anno verso settembre o ottobre”.
Molti analisti guardano poi con preoccupazione al fronte macroeconomico, dopo gli ultimi dati che indicano che la ripresa dell’azienda Usa sta rallentando. In un’intervista al quotidiano USA Today, Sam Stovall, chief investment strategist dell’agenzia di rating S&P, osserva che “il fattore economico e’ un altro motivo per cui gli investitori si chiedono se il +5,7% del 24 luglio e’ stato il segnale di un quasi-fondo o del vero fondo”.
Non bisogna sottovalutare infine il fatto che i mercati rimangono molto emotivi, e cio’ potrebbe scatenare nuovi movimenti imprevisti. Certo, negli ultimi giorni le borse hanno snobbato gli illeciti contabili di colossi del calibro di Qwest (Q – Nyse) e AOL-Time Warner (AOL – Nyse), illeciti che se fossero stati rivelati solo qualche settimana fa avvrebbero fatto crollare i listini.
Ma anche se, come osserva Subodh Kumar, chief strategist di CIBC World Markets, intervistato da USA Today, “la minaccia di nuovi scandali contabili e’ ormai ampiamente incorporata nei prezzi delle azioni”, i mercati potrebbero tornare sotto pressione nelle due settimane che precedono il 14 agosto, data entro la quale le societa’ Usa devono completare le verifiche sulle proprie pratiche contabili e confessare tutte le possibili irregolarita’.